Un primo Ep eponimo nel 2017 poi la pandemia… poi tanto altro che porta inevitabilmente nell’immersione riflessiva di se e della vita. Il tutto cercando di restituire al pop dalle sue canoniche trame, una dimensione musicale più elaborata, più complessa, decisamente figlia di una ricerca che comunque non si rende eccessiva e ridondante. La musica non è da meno della lirica nel primo disco ufficiale della formazione campana degli Zaund, un disco dal titolo “Riflessi” uscito oggi per la label salernitana L’Airone Dischi e che in rete abbiamo assaggiato in un primo video ufficiale del singolo “Verdemare”.
“Fare musica, con questa velleità di essere autentici, oggi in Italia è come cercare acqua in un deserto. Questo è un Paese pieno di grandi e stridenti contraddizione, siamo un popolo che ha dato contributi enormi in campo artistico da sempre, e che però non riesce a rendere l’arte un valore lavorativo. Manchiamo di strutture adeguate, di leggi adeguate, ma soprattutto manca la cultura politica, e questo è stato quanto mai evidente durante la gestione della pandemia, per come sono stati trattati i lavoratori del mondo dello spettacolo, quando i ristoranti e gli alberghi erano aperti e i teatri chiusi. Non è una critica a questo o a quel partito, ma una critica tout-court, radicale, ad una classe politica che rispecchia (ahi noi) il vuoto culturale del Paese, e la sua mancanza di sensibilità nei confronti di chi sceglie, nella vita, di occuparsi di arte. Ciò nonostante, siamo qui, ad affermare la nostra personale resistenza, con la piena consapevolezza della nostra maturità – o con la lucida fascinazione della nostra immaturità, se esser maturi in questa società significa conformarsi” (Zaund).