di Clara Giacalone.
Siamo stati ieri, 22 ottobre, alla conferenza stampa del Woodworm Berlin Festival, nella sede di Viale Toscana del Santeria Social Club a Milano.
Ai microfoni Marco Gallorini, CEO di Woodworm, Aimone Romizi (Fast Animals and Slow Kids) e Federico Dragogna (Ministri) a rappresentare la società discografica, manageriale, e da quest’anno anche editoriale, che nell’ambito di “Sillumina – Copia privata per i giovani, per la cultura” ha vinto il bando per un progetto che vuole portare la nostra musica oltre i confini italiani.
Marco Gallorini ci ha parlato di una voglia fortissima di superare quella tensione, quella sorta di “soggezione psicologica”, che impedisce agli operatori del settore di affacciarsi al mercato estero come se altri territori non abbiano voglia di ascoltare musica italiana.
Tensione smorzata dalla vincita del bando SIAE che, grazie anche al contributo Mibac e la collaborazione della Megaherz Agency, ha permesso alla “grande famiglia” Woodworm di organizzare questo festival a Berlino e portare con sé, sabato 8 e domenica 9 Dicembre, cinque delle band più interessanti del suo roster.
Dove? Al Bi Nuu, che Federico Dragogna ci racconta essere una venue strategica, accanto al centro della movida berlinese, alla fermata di Schlesisches Tor, di fronte l’East Side Gallery e dove spera non ci siano solo italiani nelle prime file ma che finalmente l’Italia venga vista all’estero non come una nazione poco attraente dal punto di vista musicale.
“È una sfida complicata” suggerisce Gallorini, ma che invoglia a fare un po’ di squadra, non solo per gli italiani a Berlino, non solo per i berlinesi a Berlino ma, perché no, in futuro, anche per un pubblico in altre capitali europee, per lo sviluppo di un progetto che adesso conta cinque band ad esibirsi ma che ha intenzione di dare spazio ad altri artisti interessanti dell’etichetta.
A proposito di squadra, Aimone Romizi ci dice che è importante, in questo periodo di grande individualismo e con artisti che pensano soltanto alla propria carriera, avere un’etichetta che fa da grande aggregatore per lanciare gli artisti in una missione con lo spirito, non solo di fare musica, ma anche di esportarla insieme e farsi conoscere.
Gallorini risponde che nell’industria discografica indipendente italiana mancano il “senso di costruzione” e in generale i valori relazionali, mancanza smentita in parte da questa grande sfida estera che vedrà sul palco del Bi Nuu Motta, Ministri, Fast Animals and Slow Kids, La rappresentante di lista e Campos, con un dj set after party di Musica Mata.
Le prevendite sono aperte, accettiamo la sfida e che il viaggio abbia inizio.