Come ogni anno, anche quest’estate l’area feste di Cassano Magnago (Varese) ospita il Woodoo Fest, ormai giunto alla ottava edizione.
Nell’attesa delle ultime due giornate del “festival nel bosco“, un riepilogo di quanto è successo in questi primi due giorni!
– di Martina Rossato –
Giovedì 20 è stato Marco Zaffaroni, in arte Maël, dj originario di Milano ad aprire le danze. Il suo set ha scaldato il pubblico dal wood stage, per poi lasciarlo nelle mani di Bluem, artista dalla spiccata vena internazionale. Ha pubblicato da poco il suo ultimo lavoro in studio, “nou“, che ben rappresenta il suo stile: in bilico tra pop ed elettronica.
I ≈ Belize ≈ hanno suonato sul main stage per la loro unica data estiva. Il gruppo, nato a Varese (città a cui hanno dedicato anche il loro ultimo singolo appena uscito, “Varese Tuning”), è una delle realtà musicali più note della provincia.
Dopo i ≈ Belize ≈ è salito sul main stage Cosmo per il suo dj set. L’artista è ben noto al pubblico di tutta Italia in quanto cantautore, dj e produttore.
Anche se il secondo giorno non si prospettava come il migliore, almeno per i campeggiatori, che si sono svegliati a suon di temporale, la serata ha compensato ogni malumore. Ieri, 21 luglio, il festival è iniziato sulle note di Bello Figo. Ebbene sì, sullo stage del camp, si è esibita la tribute band di una delle figure più controverse (e memabili) degli ultimi anni. La cosa non ci stupisce più di tanto, però: Bello Figo è stato uno dei primi ospiti di un giovanissimo Woodoo in una delle sue prime edizioni.
La prima vera esibizione della serata è però quella de Il Cairo, che suona sì sul wood stage ma ci porta con il suo sound, sognanti e desiderosi di vacanze, verso mete esotiche. La tensostruttura salva poi i Materazi Future Club dalla pioggia che minaccia il cielo sopra Cassano Magnago. I tre milanesi suonano sul main stage, dando al pubblico la sensazione di essere un po’ allo stadio, anche se mitigata dai suoni distorti e lo-fi tipici dei loro pezzi.
Focus della serata è su Lucio Corsi. Artista dal sapore vintage, con il suo glam rock incanta il pubblico. Chi lo conosce già sa quanto sia imperdibile sentire suonare dal vivo uno dei migliori cantautori e musicisti della scena italiana, ma tra il pubblico, come sempre accade ai festival, c’è anche chi non lo conosce. Lucio convince proprio tutti, scendendo tra il pubblico per suonare il suo ultimo pezzo prima di lasciare il palco a Dov’è Liana.
Il trio, di origine francese ma palermitano nel cuore, diverte il pubblico e conquista anche i più scettici sulle note di “Perché piangi Palermo”. Anche chi non li conosce, si trova in qualche modo a cantare a squarciagola i loro testi. Ancora canticchiando i loro pezzi, aspettiamo il dj set di Adel, che chiude con la sua techno la seconda serata. Per i più coraggiosi, il festival non finisce qui: la musica prosegue con la silent disco nel camp.