Dallo Stretto tornano gli (AllMyFriendzAre)DEAD. Reggini di nascita, molto americani nell’attitudine, uniscono Rockabilly e Punk in sound graffiante e irriverente. Il loro terzo lavoro in studio (quarto se contiamo il primo EP autoprodotto) esce il 26 settembre per Overdrive Records ma ExitWell ve lo propone già da oggi in anteprima.
Alzare il volume…
(AllMyFriendzAre)DEAD
WONDERS FROM THE GRAVE (Overdrive Records, 2015)
Tracklist:
01 Alice in Wonderbra
02 Shake my Sheep
03 Shot from the ceiling
04 Do You Believe It?
05 Hello Spanking
06 Surf Service
07 Too old for the city, too young for the Hell
08 Belzeboobs
09 Jackie Treehorn
10 Too drunk to fuck (Dead Kennedys)
11 A Killer also known as God
12 Whoopy Groupie
Guida all’ascolto
Alice in Wonderbra: un pugno in faccia per difendere Alice dalle costanti accuse di ritardo perchè le cose si fanno esattamente quando vanno fatte e vanno fatte bene.
Shake My Sheep: una richiesta di aiuto direttamente dalla pit in cui Satana potrebbe non essere così cattivo come lo si dipinge.
Shot from the Ceiling: “tutti gli artisti sono morti, oramai è troppo tardi. Sei davvero interessato a chi cerca solo la fama?”, poi un colpo disperato dal soffitto e non vale più la pensa pensarci.
Do You Believe It?: il primo singolo dell’album si muove tra le linee guida del garage rock e le aperture armoniche dal sapore grunge in cui si oltrepassa il tempo che scorre inesorabile ed è sempre meno disposto ad aspettarci. “Credi che sia una buona idea?”
Hello Spanking: l’amore è amore ed in quanto tale va rispettato. Il rispetto è il rispetto e dovresti saper cosa rispondere se ti si chiede “Sei serio quando parli così di me?”
Surf Service: il brano più surf’n’roll dell’album. Caldo, carico, brutalmente estivo ed assolato come la Calabrifornia in cui può succedere tutto ed il contrario di tutto “…in the sun my gold surf ride and my queen got a criminal attitude”
Too old for the City, too young for the Hell: “Open your eyes! Imagine me older…”, il brano è cadenzato e tiratissimo, un brano turbo rock’n’roll che spiega bene chi sia la band e che intenzioni abbia quando tra gli intrecci di chitarra pretende che gli siano raccontate le meraviglie di trovarsi nella tomba in cui si riposa senza pace (comunemente detta “vita”).
Belzeboobs: il diavolo, sempre lui! Un brano dalle tinte rockabilly per evitare colui che è sempre pronto ad affascinare e trarre in inganno chiunque si avvicini per fotterlo, fotterlo e poi fotterlo ancora un po’.
Jackie Treehorn: è il brano strumentale dell’album, siamo nel pieno delle indagini di cittadini chiaramente coinvolti in crimini quotidiani tra ritmiche sincopate e linee di basso accusatorie e senza mezzi termini.
Too Drunk to Fuck: un omaggio della band al classico dei Dead Kennedys, band seminale per ogni rocker che così voglia definirsi.
A Killer also known as God: una ballata notturna, densa di fumo proveniente dall’oblio di qualche bar nascosto in un vicolo di città in cui un qualcuno si presenta in qualità di angelo e qualche altro risponde “Get away from here!”
Whoopy Groupie: “che ne pensi di questo disordine?”, un riff figlio bastardo di Keith Richards accompagna il brano di chiusura dell’album in cui un Cristo nazista che gioca a far paura deve essere mandato a fare in culo senza mezzi termini: “another treasure lost… another fucking ghost”.