– di Michela Moramarco –
In una torrida serata di agosto mi sono ritrovata non del tutto all’improvviso ad assistere ad un concerto di uno dei rapper più metricamente precisi del momento. Sto parlando di Willie Peyote, reduce dell’esperienza del Festival di Sanremo 2021 con il brano “Mai dire mai (La locura)”.
L’artista ha regalato uno spettacolo di pura energia. L’evento, nel contesto del Locus Festival, ha preso luogo in Piazza Ciaia, nel cuore di Fasano, in Puglia, la sera del 17 agosto.
La serata è stata introdotta dall’esibizione di Whitemary, artista ecclettica dalla spiccata attitudine elettronica, che ha saputo caricare il pubblico come se fosse una molla, una carica che è esplosa quando poi è giunto sul palco il protagonista dell’evento, Willie Peyote.
Inutile dire quanto mi sia sembrato entusiasta il pubblico, che pareva fremere già al momento dell’attesa. Un pubblico certamente ricco di aspettative le quali, a mio parere, sono state ampiamente rispettate.
Per quanto mi riguarda, ammetto di essere andata ad assistere a questa potentissima esibizione volontariamente impreparata.
Questa volta infatti non ho imparato tutti i testi a memoria e non ho passato le notti precedenti l’evento ad analizzare testi e rime. Un po’ perché ho appreso che sarei andata al concerto circa un’ora prima dell’inizio dello stesso, un po’ perché volevo godere dello spettacolo con l’entusiasmo di chi sceglie di sapersi stupire.
Ed è andata bene così.
L’esibizione di Willie Peyote è stata coinvolgente dalla prima all’ultima nota.
Lo ammetto: è stato difficile mantenersi seduti. Il talento dei musicisti, la scaletta sapientemente studiata, le parole così ben incastrate, i significati tra le righe e tra le rime, sono stati gli elementi centrali di una performance forte e ricca di groove.
Si è trattato di un concerto gradevole.
Tra i brani del noto rapper, è stato divertente scoprire citazioni di grandi classici della musica, firmati da artisti che vanno dai Rage Against The Machine a Fabrizio De Andrè.
Dunque, è una musica polemica al punto giusto, quella di Willie Peyote, sicuramente molto udibile in cuffia.
Ma nella dimensione live, è tutt’un’altra storia, fortemente consigliabile.
Si è trattato per me di un concerto inaspettato e quindi, mai dire mai.
–
Crediti foto: Locus Festival
Splendida descrizione di uno splendido concerto che vibra attraverso le parole sapientemente utilizzate da Michela.