– di Assunta Urbano –
È arrivato marzo. Le giornate si stanno finalmente allungando, ma è ancora impossibile abbandonare del tutto i piumoni e il plaid.
In questo clima gelido, arriva venerdì 4 marzo “Vita facile”, il nuovo EP di Mox, che però profuma di primavera. Abbiamo intervistato il cantautore romano due mesi fa per l’uscita del singolo che ha dato il nome al progetto.
Oggi, ci ritroviamo qui, ad ascoltare il lavoro nella sua completezza e a ripensare al percorso dell’artista di Maciste Dischi.
Mox, nome d’arte di Marco Santoro, è romantico, ma non perde mai uno sguardo lucido e una visione disincantata di ciò che lo circonda.
Dai Jonny Blitz, all’esordio discografico da solista, fino al 2022, iniziato con quattro brani, inseriti in “Vita facile”.
VITA FACILE
Con i quattro brani di “Vita facile”, Mox mostra al pubblico in ogni caso diverse sfaccettature del suo io. L’EP si forma da uno studio interiore, un monologo, un confronto che l’artista ha avuto con se stesso.
È da lì che prende il via il tutto: dalla necessità di esprimersi, mettendo talvolta da parte le domande per provare a rendersi l’esistenza meno complessa.
La realtà attuale è tutt’altro che semplice, di certo la vita del musicista non è meno complicata. Ma Mox si serve della musica come suo personale talismano, superpotere, per affrontare il buio dei giorni moderni.
A dare colore, c’è la fotografa Ilaria Magliocchetti Lombi, che ha immortalato il cantautore in copertina.
QUATTRO VOLTI PER MOX…
Mox non vuole prendersi sul serio. In “Vita facile” tenta di affrontare la propria quotidianità a trecentosessanta gradi, senza domande, senza se, senza ma.
Nei tre pezzi successivi si passa dalla non-storia d’amore di “Ultimo Mambo a Milano”, ai sentimenti più puri di “Poesia D’Acqua”. Fino alla conclusione di “Alla Faccia Tua”, in cui si racconta il termine di una relazione.
I quattro brani sono legati da una narrazione non necessariamente lineare, ma con i suoi fili conduttori. Per quanto possano sembrare riferite a persone esterne, le canzoni, in realtà, sono frutto di un autoanalisi, davanti a cui tutti ci siamo trovati negli ultimi anni.
“Vita facile” prende le sembianze di una giornata primaverile. Le prime due tracce sono scanzonate, ironiche, spensierate e sono legate alle ore di luce. Con il tramonto, Marco Santoro diventa più malinconico, come nel caso di “Poesia D’Acqua” e “Alla Faccia Tua”. La rabbia dell’ultima canzone si perde con il calare del sole, trasformandosi nella notturna calma piatta.
…NEL NUOVO EP
Rispetto ai lavori precedenti, è impossibile non notare uno studio approfondito sulle parole e sui testi. Proprio la voce sovrasta gli altri suoni, viene posta in risalto e diventa a tutti gli effetti un vero e proprio strumento.
Soprattutto nel caso di “Vita facile” si percepisce una forte influenza del cantautorato italiano anni Novanta, in particolar modo di quella scena romana di cui fa parte Daniele Silvestri. Non mancano le sonorità tipiche dei Sixties, da sempre protagoniste dell’immaginario di Mox.
Ogni brano viene introdotto da uno strumento differente: chitarra “Vita facile”, basso “Ultimo Mambo a Milano”, piano “Poesia D’Acqua” e organo “Alla Faccia Tua”. Tuttavia, non vengono abbandonati mai i due compagni fedeli del mondo di Mox: la voce e la chitarra.
“Vita facile” si appresta a un ascolto piacevole, che è allo stesso tempo leggero e riflessivo. Quattro canzoni da consumare sotto le coperte in questo periodo e da portare in spiaggia in futuro, con una chitarra e una voce pronte a riempire e rallegrare le nostre giornate.