– di Riccardo Magni –
Dopo aver celebrato il ventesimo anniversario dell’EP di esordio, Valvonauta, a compiere venti anni oggi è il primissimo album dei Verdena, quello che quel singolo lo conteneva ed il cui titolo era, appunto, “Verdena”.
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Pubblicato il 24 settembre 1999, guarda caso (o forse, anzi probabilmente no), proprio nel giorno in cui cadeva l’ottavo anniversario di Nevermind, il secondo disco dei Nirvana, pubblicato appunto il 24 settembre 1991, che avrebbe consacrato per sempre i Nirvana, prima ancora della tragica scomparsa di Kurt Cobain, nel firmamento del rock mondiale.
Il riferimento non è casuale visto che Alberto Ferrari non ha mai nascosto l’ammirazione sua, di suo fratello Luca e dei Verdena in generale, per i Nirvana appunto. Ed è anche fin troppo facile ricordare l’accostamento che pubblico e critica ritennero più immediato agli esordi dei Verdena, che con facilità vennero identificati come “i Nirvana italiani”.
Un paragone che fa certamente onore, ma che può diventare un peso enorme da cui staccarsi per affermare una propria identità artistica, condizione poi certamente raggiunta dai Verdena, che dal 1999 al 2015 con il totale dei sette album in studio pubblicati, tra cui appunto l’esordio “Verdena” e l’ultimo atto in due parti, “Endkadenz vol. 1” ed “Endkadenz vol. 2” (mentre nel 2016 è uscito il magnifico split con Iosonouncane, EP in cui gli uni eseguono i brani degli altri, in cui i Verdena hanno reinterpretato Tanca e Carne, mentre Iosonouncane si è cimentato in Diluvio e Identikit), hanno inciso su supporto fisico tutta la loro evoluzione artistica e personale, traghettando un’intera generazione dall’alternative rock “seminale” italiano di fine anni ‘80/’90 al nuovo millennio.
L’album Verdena è stato prodotto da Giorgio Canali, all’epoca chitarrista dei CSI dopo l’esaurimento dell’esperienza CCCP. Nella sua famosissima copertina, compare il primissimo piano di uno di quei minuscoli pupazzi di plastica che erano nelle sorprese dell’Ovetto Kinder…
Valvonauta, primo singolo assoluto della band che diede il titolo a quella che fu la prima vera pubblicazione, l’EP che conteneva anche Dentro Sharon, Bonne Nouvelle e Piuma, fu in realtà l’ultimo brano registrato tra quelli che compongono il disco.
E la versione in vinile dell’album originale, è l’unica a contenere la traccia Ormogenia, l’unica nella discografia dei Verdena cantata dalla bassista Roberta Sammarelli, il che dona al vinile, già ormai raro di suo, un valore ulteriore.
Venerdì scorso, 20 settembre, è uscita l’edizione “tributo” di quel primo album, dal titolo “Verdena – 20th Anniversary Edition”, che contiene oltre ovviamente all’album originale rimasterizzato, anche diversi inediti e materiale extra.
In attesa del nuovo lavoro in studio, atteso entro la fine dell’anno, gustiamoci questa riscoperta di “Verdena”, un disco che ha fatto la storia della Musica italiana.