– di Ilaria Coppola –
Veleno è il lavoro discografico con cui Le Cose Importanti debuttano il 22 novembre per The Orchard, anticipato dai singoli Sillage, Rami e tempesta, Quello che manca e la title track Veleno. Ad essere protagonisti del racconto, portati avanti attraverso le nove tracce, sono la disforia di genere, l’insicurezza, la voglia di essere se stessi e di lottare per la propria felicità.
Le Cose Importanti è una band che nasce a Latina da Giada Sagnelli (voce) e Ylenia Procaccioli (chitarra), a cui si aggiungono poi Alfonso Roscigno (basso) e Massimiliano D’Alisera (batteria). Dopo il grunge, lo stoner e il post punk, in questo nuovo progetto si incontrano in una nuova forma di cantautorato, più fluido e avverso alle definizioni.
Veleno si presenta come un concentrato di emozioni forti e intossicanti, in cui Giada affronta se stessa, la disforia di genere e il difficoltoso rapporto col proprio corpo. Guardarsi allo specchio e non riconoscersi: il senso di alienazione e inadeguatezza disegnano il filo rosso che percorre l’intero album. Il conflitto, i pensieri intrusivi e la depressione sono la conseguenza del dolore subito e di quello inflitto: il bisogno di mettersi a nudo, di ascoltarsi e affrontare le cose.
«Sguardo basso tra la gente, non mi trovo, non fa per me. Questo corpo, questa pelle: sento tutto, sento niente». Queste sono le parole di Giada, la voce de Le Cose Importanti e protagonista della storia che prende vita in questo album, nel singolo Veleno; il senso di inadeguatezza nel proprio corpo e nel mondo, governato da ideali che la società traccia in modo netto e talvolta severo. Non tutti riescono ad essere se stessi o a trovare il proprio posto: tutto ciò che ci circonda sembra essere già stato disegnato e molte volte non ci sono abbastanza spazi vuoti in cui costruire qualcosa di nuovo.
Parlando dell’album e del tema che lo regge interamente Giada aggiunge: «Una cicatrice è un taglio dal quale siamo guariti. C’è azione nella guarigione. La cicatrice è il manifesto della mia presa di consapevolezza. Vale la pena combattere le proprie lotte per essere felici». Si tratta di canzoni che racchiudono la sua parte più sofferta e complicata, con arrangiamenti più viscerali e un sound più crudo: un risultato di due anni intensi nella ricerca del giusto suono, in grado di raccontare tutto ciò in modo diretto e liberatorio, unendo un songwriting intenso al sound alt rock, grazie anche al lavoro del produttore Giulio Ragno Favero.
La band si è soffermata anche sulla scelta della copertina: una fotografia di Evan, un ragazzo transgender, realizzata da Riccardo La Valle, che andasse a sottolineare la centralità del tema principale che dà nome e intensità a tutto il disco.
Le nove tracce raccontano questa storia, in modo personale e delicato, che riesce a toccare le più intime corde della sensibilità dell’ascoltatore attraverso un sound originale e ricercato, dando inizio ad un percorso musicale che Le Cose Importanti stanno cominciando a tracciare con determinazione.