È uscito venerdì 5 novembre 2021 “Ustione”, il nuovo singolo dei Listrea in collaborazione con Chiara Amalia. Durante l’estate, la band lombarda, inizia la scrittura di un nuovo nucleo di canzoni, registrate e prodotte completamente in home recording l’inverno stesso e “Ustione” è la prima di queste tracce che faranno parte dell’album d’esordio dei Listrea. Un disturbante mondo che ci riporta nei locali sotterranei e nel cuore della scena musicale underground: un mondo nostalgico che mischia elementi di noise, psichedelia e progressive e che ora, dopo una pandemia globale, ci sembra fantascientifico e sconosciuto. Benvenuti.
Ecco cosa ci hanno raccontato!
Che cosa significa Listrea?
Geograficamente, la Listrea è una piccola valle attraversata da un torrente che le cede il nome. Artisticamente il nome non contiene, per noi, alcun significato. Rappresenta semplicemente l’unità espressiva nella quale ci riconosciamo.
Qual è il processo creativo che porta ad un brano finito dei Listrea?
I nostri pezzi possono nascere da singole idee precedenti portate in un secondo momento in saletta, ma spesso e volentieri prendono vita dall’improvvisazione collettiva. Registriamo sempre tutto quando ci incontriamo per scrivere o sviluppare idee, e riascoltando quello che otteniamo, ormai sappiamo riconoscere immediatamente ciò che ci pare buono. Il processo di scrittura è solitamente continuo, ma allo stesso tempo molto rapido. In certi periodi capita che abbozziamo un nuovo pezzo ad ogni prova, anche se ovviamente alcune cose rimarranno per sempre in saletta!
Di cosa parla “Ustione”?
“Ustione” parla di una scottatura per neve, ghiaccio.
Come riassumereste la vostra storia, dal 2018 ad oggi?
Ci siamo incontrati tra i banchi del liceo, dopo qualche mese avevamo sei pezzi pronti e li abbiamo registrati. Abbiamo suonato un bel po’ in giro. Quando è scoppiata la prima pandemia, stavamo per pubblicare un nuovo singolo, che è stato poi seguito da un remix. Dopo qualche settimana, la nostra prima esperienza con l’home recording: così è nata a distanza una suite spontanea di una decina di minuti, anch’essa pubblicata sulle piattaforme digitali poco dopo. Questo modo di lavorare ci era piaciuto parecchio, e dopo un’estate passata a scrivere nuovi pezzi, abbiamo deciso di registrarli e produrli così, non appena ci siamo trovati ancora una volta separati dal virus.
Vi ricordate come avete passato il periodo della vostra prima quarantena?
Sì! Abbiamo per l’appunto registrato e prodotto “La Serra”. Siamo stati anche piuttosto male psicologicamente, come molti altri.
Che cosa state ascoltando in quest’ultimo periodo?
Klaus Schultze, Pharoah Sanders, Rites of Spring, Iosonouncane.