Bellissima prova discografica di UNA che sforna questo disco davvero molto interessante, tra il pop digitale e sentori forti di dub step americano con retrogusti di Rap & Hip-hop che non fa mai male alla ricetta.
E direi che mescolando tutto questo, aggiungendo anche della sensibilità femminile di un’artista come lei che si, ci sa fare proprio con le parole, eccovi “AcidaBasicaErotica”, disco manifesto che racconta l’omosessualità di donna e il declino sociale di tutti affrontando alcuni aspetti delle nuove generazioni.
Bellissima “Eretica” tanto per dirne una… ma anche l’amore di canzoni dedite al cliché dell’indie-pop più di moda come l’ultima “Per sempre” o anche “Ti vedo in ogni cosa” con qualche andamento che vedrei bene in forma reggae soprattutto nell’inciso. Insomma UNA ha fatto davvero un bel disco.
La scena indie di oggi. Sfogliando la tua carriera direi che chiedo alla persona giusta. Cos’è diventata secondo te? Un mare di elettronica tutta uguale a se stessa per le mode del momento oppure c’è sempre un nucleo pulsante di energia che preme per venir fuori?
In verità credo si producano cose molto interessanti in Italia ultimamente, penso a Wrongonyou, a Lim, Goldblesscomputer, Myss Keta, Cosmo e solo pensare alla scena underground bolognese ci sono nomi come Suz, Ofeliadorme, Mimes of wine che meriterebbero di essere nelle migliori classifiche radio. Certo sono nucleo pulsante di energia che preme per venire fuori ma sono anche consapevole del fatto che ci voglia molto più coraggio e resistenza quando si è “diversi”, soprattutto in un paese dove l’omologazione e la stereotipia sono il risultato di una repressione culturale attuata con costanza e meticolosità da almeno vent’anni a questa parte.
E tu l’elettronica come la usi e come la lasci entrare nella tua vita artistica?
Per me l’elettronica è l’equivalente del punk o del ‘r’n’roll, un modo per evadere dalla realtà, ma anche un modo per sentire di avere un posto in essa, di appartenere a qualcosa. È energia vitale che parte dalle gambe, passa per la pancia e spalanca la testa. Per me l’elettronica è liberazione del corpo di tutte le catene che lo tengono relegato a contenitore di qualcosa, il corpo invece ha una sua memoria, bisogni a cui non diamo sufficientemente ascolto, tranne quando cominciamo a ballare e chiudiamo gli occhi.
UNA come somiglia a Marzia Stano? Chi insegue chi o chi vorrebbe diventare chi?
La vera rivoluzione per me è stata passare dal desiderio di voler “diventare” qualcuno ad accettare di “essere” quello che sono. Le cose si semplificano molto quando si smettere di voler per forza dare un nome e un ordine alle cose.
L’omosessualità che scende in piazza. Parlarne in sede di spettacolo è sempre più facile ma ahimè delle volte viene decurtata della forza e del significato proprio perché in fondo è una canzone o uno spettacolo piuttosto che vita reale. Sei d’accordo? Come la vivi?
Non sono molto d’accordo con quello che dici. Basta pensare che solo nel Pop ci sono almeno dieci grandi star italiane risaputamente omosessuali ma che nascondono prudentemente la loro sessualità per quello che potrebbe comportare a livello di mercato. Omofobia e sessismo sono la realtà con cui ci si deve confrontare tutti i giorni anche nel mondo della musica e dello spettacolo ed è importante combatterla apertamente anche al rischio di pagare il prezzo di fare gli emergenti a vita!
Canzoni come “CHIMICA” nella vita di tutti i giorni che cosa diventano?
La chimica non è una canzone d’amore è una storia di attrazione tra due donne, senza sensazionalismi da outing o melodrammi sentimentali. Non c’è una logica o una spiegazione al fatto che due molecole d’idrogeno che si legano all’ossigeno formino l’acqua, è così e basta. Stessa cosa è l’attrazione tra le persone, siamo molecole che si attraggono, si legano e a volte si separano.
Per chiudere sottolineiamo questo disco come un disco per poli opposti che nella fusione sprigionano una vita. Un disco molto molto sociale, da insegnante di scuola ti chiedo: le nuove generazioni che nascono in questo mondo di social e di orizzonti possibili a portata di click, pensi che abbiano più possibilità o più tabù?
Hanno più possibilità di accedere all’anima delle cose ma si accontentano della superficie, noi dovremmo trovare il modo di fargli riscoprire il significato della parola “curiosità” e invece nella maggior parte dei casi ci limitiamo solo a dare un nome ai loro disagi.