Ascoltare “Un terzo“, il nuovo singolo di Le Rose e il Deserto, in questi tempi è quanto mai appropriato.
La canzone anticipa l’Ep “Io non sono sabbia” che uscirà a giugno, e vede Luca Cassano, nome dietro il progetto “Le Rose e il Deserto“, cantare di smarrimenti e ricomparse. No, non si parla di rapimenti alieni stile “X Files“. A perdersi è infatti il cantautore, che racconta come è facile perdersi tra le “strade sicure” che la vita ci pone davanti.
Il titolo, “Un terzo“, infatti sta a significare quel “terzo di vita” perso, quello cioè che ci è passato addosso, in cui ci siamo ritrovati senza manuale di istruzioni, procedendo a tentoni, sbagliando ancora – perdendo amici e mazzi di chiavi – e che però forse ci ha permesso anche di imparare qualcosa.
“Perché cadiamo?” – ci dice Alfred, interpretato da Michael Caine nel Batman di Nolan – “Per imparare a rimetterci in piedi”.
E come Alfred, figura paterna che Batman ha trovato e inventato, anche nel brano de Le Rose e il Deserto è la voce di un padre, anzi, il ricordo della voce paterna, a trovare la forza per cantare, e cantare serve sempre a mettere nero su bianco quello che si è, quello in cui si crede.
Il singolo trova infatti la brillante intuizione di non indugiare musicalmente nei territori “in minore”: la ballata, acustica, è infatti trascinata dal suono dell’ukulele e dei fiati, sintetizzati, alleggerendo il tono complessivo del brano e permettendo una lettura comunque ottimista e propositiva della canzone.
Restiamo in attesa della pubblicazione del resto dell’Ep “Io non sono sabbia”, contagiati dalla malinconia agrodolce di questa canzone, che come il nome del progetto è sospesa tra due mondi.