Natale è alle porte. Cosa vorreste trovare sotto l’albero addobbato? Di certo gli eventi nel Villaggio di RomaNeve risultano essere sempre gradite sorprese.
Il 14 Ottobre è uscito l’album (un doppio cd + un dvd) che porta lo stesso nome dello spettacolo a cui abbiamo assistito: Men At Work. Con questo album, Gianmaria Testa vuole ripercorrere i suoi 20 anni di carriera, che lo hanno osannato a grande cantautore non solo in Italia, ma anche all’estero. Ed è proprio in uno di questi tour d’oltralpe (tenutosi in Germania) che si vede la realizzazione di Men At Work, una raccolta di 23 brani live che sono il ripercorrimento della sua ventennale carriera. Visti in una nuova lettura possiamo riascoltare brani che da sempre hanno accompagnato la figura di Testa, come La Traiettoria delle Mongolfiere. Ed è proprio questo il brano con cui ha iniziato il concerto tenutosi lo scorso venerdì 13 Dicembre, all’Auditorium Parco della Musica, spettacolo organizzato da Fondazione Musica per Roma e che ha visto salire sul palco anche Daniele Santimone (alle chitarre), Nicola Negrini (contrabbasso, basso elettrico, u-bass) e Philippe Garcia (batteria e glockenspiel), gli stessi straordinari musicisti complici nella realizzazione di questo work eccezionale.
Ogni concerto è uno spettacolo a sé: non si segue una scaletta, i brani sono decisi al momento in base alle emozioni che Testa percepisce dal pubblico. E così il buon Santimone fa su e giù tra acustica ed elettrica. E tale tipo di esibizioni si può ottenere solo grazie ad un forte affiatamento tra gli artisti e ad una grande professionalità.
Chi per necessità e chi per diletto è abituato a viaggiare, avrà sicuramente incontrato lungo il cammino, percorsi interrotti e deviazioni, segnalati dal familiare cartello triangolare che avvisa di “uomini a lavoro”, appunto Men At Work. Ed sono proprio il lavoro e le ingiustizie sociali i temi su cui ruota tutto lo spettacolo. Basti pensare a Cordiali Saluti e Lele: temi forti e che mai come oggi risultano tristemente attuali. Ma cosa c’è dietro questo Men At Work? Come lo stesso Gianmaria Testa ci racconta “il titolo dell’album viene dal fatto che si sono fatti dei chilometri per i live e men at work si trovano dovunque e in qualunque autostrada. E in genere ciò corrisponde anche ad una coda da fare. Nel disco ci sono canzoni che parlano di lavoro: ci hanno fatto credere che la mobilità fosse una gran cosa; poi la mobilità è diventata precarietà; e la precarietà ricatto. Oggi il lavoro è ricattare le persone e questo è una grande vergogna. C’è poi però una ragione metafisica per cui il disco si chiama così: sono convinto che da questo momento di crisi (sia economica che sociologica) ne usciremo tutti insieme, men e donne, lavorando ognuno nel suo campo e soprattutto difendendo la propria verità”.
Abbracciando anche noi di 100Decibel la speranza di Gianmaria Testa, ringraziamo l’Auditorium Parco della Musica per l’ospitalità e Fondazione Musica per Roma per l’organizzazione.
Samanta Di Giorgio
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