Il disco di un produttore stanco di fare il produttore tra poesia, arte e suono
“Un album intimo, spudorato e reale al limite della violenza”, questo è il nuovo album di Tommaso Caronna, artista eclettico e tecnico del suono nato a Broni (Pavia), così come Tiziano Sclavi, padre di Dylan Dog.
Terra fertile di talenti fuori dalle righe in una perenne ricerca, oltre le sponde… oltre gli argini dell’anima. Che disargina i confini del noto per proporre soluzioni diverse e incastri nuovi.
Un disco difficile?
Sì. Bozze di un sincero presente, è un disco difficile, complesso perché indaga gli anfratti dell’anima… tagli, frammenti… vuoti interiori da colmare con suoni e voci spezzate dal tempo.
Un album realizzato con Omnisphere e Korg M1, e dettato dalla sapiente “regia” sonora di Tommaso Caronna, che dosa pause, riverberi e click… per raccontare l’universo disperato di un uomo egoista, idolo di sé (“non più avessi idoli che non fossi io”).
Il mondo è vuoto e desolante:
“Non senti che ti penso comunque dovunque
C’è un vuoto che non riesco più non posso più…”
Ogni frase è poesia:
“Ti piaceva quel gin tonic che bevevi in un locale Ti piaceva essere grato
a quella voglia di ubriacarti Sorridevi ma qualcosa
che ignoravi da ubriaco ti ha lasciato come nudo come rotto senza fiato”
Poesia interrotta quasi sempre dal gelido… dal rombo della vita… dagli eventi…
“voglio essere stracciato dalla furia degli eventi stringo un patto con la storia”
[…] “Ore disperse e morte mentre l’incenso brucia sopra l’immenso fuori fumo di un’intensa fiamma
distante poesia benigna parto di una penna
che intinge sangue sui tuoi no e li trasforma in arte”
Arte… che merita contemplazione…
Un disco consigliato a tutti coloro che desiderano sottrarsi alla vacuità del panorama musicale attuale per abbracciare qualcosa di diverso, di più profondo.