“Il libero pensiero” è il brano d’esordio dei The Pillheads, che associa l’idea del libero pensiero alla sindrome di Tourette. Il nome del gruppo si rifà a un termine inglese che definisce chi assume ossessivamente farmaci senza averne una reale necessità – un’idea di Phil Strongman, collaboratore di Malcolm McLaren e regista dei Sex Pistols, con cui i Pillheads nel 2017 produssero un film. Ecco che cosa ci hanno raccontato!
Parlate di libero pensiero, di cosa si tratta?
Abbiamo notato che ci sono inquietanti analogie tra il libero pensiero e la sindrome di Tourette:
- Entrambi si manifestano evidenti in tenera età, con la tendenza poi a svanire;
- Entrambi portano i soggetti a dire troppe parole sconvenienti;
- Entrambi, nei casi più gravi, vengono curati con i farmaci.
Come mai avete pensato che questo fosse il modo migliore per entrare in contatto con voi? E cosa dice di voi questo brano?
Non abbiamo pubblicato “Il libero pensiero” per primo per offrire una facile chiave di lettura della filosofia dei Pillheads, bensì abbiamo ritenuto che fosse il brano più appropriato per rappresentare la fase storica in cui viviamo.
Per entrare meglio nel nostro mondo sarà necessario ascoltare l’LP di prossima pubblicazione dall’inizio alla fine, a patto che possediate un giradischi. I singoli che pubblichiamo sono solo i capitoli di un libro che stiamo scrivendo per sfuggire noi stessi alle insidie della follia.
Che cos’è Banksville Records?
È una società del gruppo Pkmp Communication, ha sede a Londra e rappresenta una delle etichette discografiche d’avanguardia più fighe del pianeta.
Avete seguito Sanremo?
Mah, niente… Nessuno di noi l’ha visto…
Quanto vi mancano i concerti? E come la vedete la situazione dei live?
Ci manca tantissimo Sonoria del ’96, il Monster of Rock del ’92 e ovviamente Woodstock. La situazione live contemporanea non la vediamo proprio, non c’è…
E adesso?
L’adesso è improbabile che esista, abbiamo percezione del passato e del futuro… Il resto è gioia.