– di Martina Antinoro –
“Loop” è il primo EP dei The Leaf, una rock band milanese che, con questi quattro brani, anticipa l’uscita di un album ancora in lavorazione chiamato “Duplicity, Beings”, composto da nove tracce di cui quattro sono per l’appunto quelle di “Loop”.
“Contracts” è la traccia che apre l’album con una sonorità rock e con la predominanza della voce maschile di Alessio Mannini, mentre in altre tracce a fare da padrone è la voce di Gloria Galeno, entrata nella band nel 2020.
Ascoltando le tracce successive, ci si aspetterebbe di trovare in “Loop” un altro singolo rock, eppure si va incontro ad un brano con una sonorità country. Anche se il gruppo nasce come una band rock, la loro poliedricità può essere spiegata da un lato con la curiosità che li spinge ad esplorare generi diversi, dall’altro con il cammino che, con questo primo EP, stanno affrontando per trovare una sonorità che possa diventare il loro cavallo di battaglia.
Nelle due tracce centrali, “Loop” e “Parallel Paradise” si può notare come vi sia una duplicità tra la musica che evoca un’atmosfera allegra da un lato e testi che trattano temi esistenziali dall’altro. L’esempio più chiaro di ciò è proprio “Parallel Paradise”: il brano è una ballata folk in cui si fondono la voce maschile e quella femminile; la musica riesce a trasportarti in un ambiente di festa, eppure il testo racconta di come l’autore sia consapevole di scrivere sempre canzoni tristi perché non è in grado di compiere quel salto, che tutti possiamo fare, per arrivare in paradiso, luogo che è una strada parallela a quella che stiamo percorrendo.
“S.o.o.l.” è il brano che chiude l’EP: vi è sicuramente un ritorno al rock in “Contracts” e alla predominanza della voce maschile, quasi come a chiudere un cerchio. Nel singolo vengono elencate le cose che costruiscono il senso della vita, ma con una nota di malinconia che serve a metterci in guardia dai nostri sensi che sono imprigionati e che, di conseguenza, non percepiamo nel modo corretto. “S.o.o.l.” si presenta come una critica alla società odierna che, con questa tendenza a cercare un difetto in tutto, costruisce un mondo in cui le percezioni umane sono completamente distorte.
Ascoltando l’album, risulta subito evidente che molte frasi vengano ripetute più volte, come nelle ballate medievali, poiché The Leaf sembrano voler imprimere nella mente degli ascoltatori le loro parole: «It takes a big courage to get there» in “Parallel paradises” oppure «Look out, What is the sense in our lives? I have listed it all, or there’s something I forgot» in “S.o.o.l.”.
Se “Loop” e “Parallel Paradise” portano alla luce la duplicità tra musiche allegre e testi esistenziali, uno sguardo più generale sull’album ci dà l’opportunità di trovare un ulteriore dualismo tra le ripetizioni nei testi che creano omogeneità ed i diversi generi che la band ha deciso di inserire nell’EP. Non a caso, tenendo in considerazione queste duplicità, queste quattro tracce faranno parte, per l’appunto, del loro prossimo album “Duplicity, Beings”.