Rodolfo Liverani è The 24 Project. Inizia a suonare il pianoforte fin da bambino, ma successivamente si avvicina alla musica elettronica, sviluppando una passione per i sintetizzatori e i campionatori. Si laurea in Pop Keyboards (tastiere elettroniche) al Conservatorio Arrigo Boito di Parma e nel frattempo inizia a suonare come tastierista in numerosi progetti musicali. Le sue influenze musicali vanno dall’hip hop al soul ma ritrova se stesso nei suoni elettronici. Il suo ultimo singolo si intitola “Liquid” e per l’occasione gli abbiamo rivolto qualche domanda.
Quanto sono importanti i social per un progetto musicale? E che di rapporto hai tu con i social?
Al giorno d’oggi i social sono molto importanti, penso che se sfruttati in maniera corretta possano dare grandi risultati. Personalmente guardo molto i social per rimanere sempre aggiornato su tutte le novità.
Come arriva l’ispirazione? All’improvviso mentre si sta facendo altro? Oppure va allenata?
Non c’è una regola universale. A volte capita di ascoltare un brano che ti può dare l’input per fare qualcosa di nuovo, altre volte mentre sto facendo altro mi può venire un’idea. Credo che l’importante sia cogliere il momento.
Qual è la tua strumentazione per arrivare a un brano finito?
Come programma utilizzo Ableton Live. Ho inoltre alcuni sintetizzatori e campionatori con i quali realizzo la maggior parte dei brani.
Perché “The 24 Project”?
Ho scelto un nome che potesse racchiudere in maniera sintetica l’idea del tempo, che oltre ad essere un concetto molto affascinante è anche uno degli elementi fondamentali della musica. L’idea di includere il numero 24, che corrisponde alle ore di una giornata, è dovuta al fatto che la mia mente è costantemente focalizzata nella ricerca di nuovi suoni e idee da utilizzare per il mio progetto.
Ci puoi anticipare qualcosa in più sul tuo percorso?
Oltre a “At Home” e “Liquid” ho in programma una serie di singoli che usciranno prossimamente. Ci saranno molte novità!
Liqui