– Michela Moramarco –
Stefano Sirsi è un cantautore e musicista pugliese, che ha da poco pubblicato, dopo un variegato percorso artistico il suo primo album, dal titolo “La Curva del Tempo”.
Composto da nove tracce, “La Curva del Tempo” è un lavoro discografico che si apre con un brano omonimo, il quale dà l’avvio ad una rilettura del proprio passato tutta da esperire, nota per nota. La traccia è inquadrabile in un rock malinconico che strizza l’occhio a sonorità anni 2000. La seconda traccia è più pindarica, sin dal titolo: “Senza Gravità”, seppur un po’ derivativa, è sicuramente più solare. Con toni cantautorali il disco prosegue: è caratterizzato da brani così retrò che paradossalmente potrebbe spiccare in mezzo ad un mare magnum di produzioni musicali pensate a suon di auto-tune.
Così l’ascolto porta a imbattersi nel brano a tratti scomodo ma evocativo dal titolo “Il Senso delle Cose che non ho più”, il quale sfocia in un’altra traccia, che fa pensare dal titolo allo stile di Niccolò Fabi “L’Amore ci appartiene”. Il relativo ascolto conferma l’ipotesi data dalla prima impressione ma va bene lo stesso. “Non prenderti sul serio” invece è un brano più rock, quasi prepotente che sfuma poi fino a lasciare spazio a una “#LuceNuova”, ovvero una traccia caratterizzata da un parlato su sottofondo di pianoforte. Peculiare quanto azzardata come scelta. Il lavoro discografico “La Curva del Tempo” si conclude poi con “Cammina sull’orlo del mondo” che chiude in grande stile un percorso atemporale quanto non tempestivo presentato dal cantautore pugliese.