– di Martina Zaralli.
Foto Martina Oberti –
Una ripetizione a intervalli costanti. Un rinnovato déjà vu in cui tutto si crea e tutto si distrugge all’interno di una sequenza battuta dalle simmetrie dell’universo.
Questo è il tempo. Almeno per alcuni. La geometria della natura diventa la misura delle storie, un moto uroborico che conferma l’evidente ciclicità del ritorno, contro ogni sforzo di linearità del pensiero. Nuovi inizi che si ripetono in un ordine perfettamente prestabilito, dunque.
È (e sarà) così per Mataego, progetto artistico del cantautore bergamasco Christian Paganelli, che il 20 giugno scorso ha pubblicato – non a caso – Solstizio d’estate, EP a cui seguiranno altri due lavori, Equinozio d’autunno e Solstizio d’inverno.
Anticipata dai singoli La Grande Muraglia e Respira, prodotta da PumpingCat Records, la prima prova di Mataego conta poco meno di 13 minuti di musica, divisi in quattro tracce più che sufficienti per raccontare e capire lo stile del cantautore. Dentro Solstizio d’estate c’è una ricerca sonora a cui prestare orecchio, che (a dispetto del nome) contravviene alla chitarra da falò, ma che (in onore del nome) riprende il ritmo tribale tipico di ogni iniziazione.
A sorreggere i richiami etnici arrivano poi la sperimentazione trip-hop elettronica, forti elementi folclorici del Nord Europa e qualche timida fioritura arabesca: il risultato è una piacevole commistione musicale che sconfina dalla nostra tradizione, preferendo di gran lunga percorrere sentieri solcati dall’esperienze e dai racconti internazionali. Ciò succede soprattutto – oltre che nei già citati brani anticipatori – nella traccia numero tre, Il silenzio è d’oro, pezzo meglio calibrato nella musica e nelle parole. Unico esonero dalla mescolanza di generi è nella conclusione dell’EP affidata a Herpes, che riposa invece su semplici sonorità acustiche.
Dell’Italia mantiene comunque, in tutta la produzione, l’idioma nei testi, una scelta che al primo ascolto potrebbe risultare in alcuni passaggi forzata rischiando di perdersi un pochino nelle aperture del cantato, ma che alla fine è complessivamente apprezzata.
Dopo la parantesi di Area Sanremo 2019 in cui è finalista della kermesse canora, Christian Paganelli con Solstizio d’estate inizia così a mettere concretamente in gioco il suo potenziale.
Ora lo aspettiamo in autunno.