Snailspace di Simone Graziano, uscito il 22 settembre per Auand, è un lavoro ben riuscito a partire dal titolo: fin dal primo ascolto infatti il suo nuovo album regala nove tracce di jazz astratto, lento e ipnotico come solo può essere una lumaca, che non ha alcuna fretta di arrivare: è compito dell’ascoltatore perdersi nei suoni gentili e nelle vibrazioni di questo delicato lavoro per piano trio.
Tra jazz sperimentale e vibrazioni di raffinato chillout (ascoltare il brano intitolato Neri per rendersi conto) Graziano porta avanti un elogio della lentezza, della calma assoluta: a parte i più ritmati (ma nemmeno troppo) Aleph 3 e Slowbye, Snailspace si estende per cinquanta minuti di pura delicatezza sonora, tra musica, silenzi, echi e rumori che sembrano musica anch’essi. Lavoro eterogeneo dalle molteplici influenze (jazz, minimal, anche certo krautrock ambient) è assolutamente non banale né noioso: richiede però la massima attenzione da parte dell’ascoltatore. Non è un album adatto a sottofondo, è qualcosa che va ascoltato pienamente. Consigliato a chi, come le lumache, non ha fretta.
Simone Spitoni