SASSO è un artista torinese di nascita, che conosciamo dal progetto Anthony Laszlo con Andrea Laszlo De Simone. Il 24 febbraio ha pubblicato “Musica”, il suo esordio solista.
– di Martina Rossato –
Il sodalizio artistico di Anthony Sasso con Andrea Laszlo De Simone comincia con il progetto Anthony Laszlo, di cui si è molto (ri)parlato di “recente”, a proposito del presunto plagio del brano “F.D.T.” da parte dei Måneskin, che lo avrebbero scopiazzato per farne la celeberrima “Zitti e buoni”.
SASSO e ALDS pubblicavano il loro primo omonimo disco nel 2015, ma anche dopo la sua uscita non hanno smesso di suonare insieme: in seguito alla prima esperienza come duo, SASSO ha continuato a suonare nella band di Andrea Laszlo De Simone.
SASSO vive ispirato dalla musica, che ha cominciato ad esplorare all’età di cinque anni e che da allora non ha mai abbandonato. Per lui la Musica è una cosa seria (sì, esatto, con la M maiuscola, come già ci raccontava più di un anno fa) e per questo il 24 febbraio ha pubblicato “Musica”, il suo esordio da solista. All’interno dell’album è racchiuso tutto quello che SASSO ha capito non solo su quest’Arte, ma anche tutto quello che ha capito sulla vita.
L’esordio di SASSO è un disco intenso e malinconico (ma d’altronde, ci saremmo potuti aspettare qualcosa di diverso da Anthony?), in cui è la Musica a fare da protagonista. Infatti, ascoltando le tracce dispiegarsi una dopo l’altra, sembra che le note si siano fatte strada da sole.
Fin dalla prima canzone (che è anche la title track, e non è un caso) ci rendiamo conto che non si tratta del solito prodotto discografico a cui ci ha abituati l’industria musicale. Ci sono molte parti strumentali, profonde ma mai soffocanti, che sono il prodotto di una ricerca incredibilmente meticolosa.
«“Musica” è la mia autobiografia sentimentale, un viaggio sonoro e sensoriale sul significato profondo della mia esistenza. Probabilmente se non esistesse “Musica”, non esisterei nemmeno io».
Non c’è neanche da discutere se “Musica” sia o meno un “buon disco”, se mai possiamo chiederci cosa in questo disco riesca a farci sentire così forti il senso di sorpresa e stupore. La prima volta che l’ho ascoltato ero su un treno, preso con l’intento di scendere in una stazione casuale per provare a perdermi per qualche ora tra le vie di un posto sconosciuto.
Ed è stato l’accompagnamento musicale migliore che potessi avere: SASSO è bravissimo a metterci faccia a faccia con il nostro essere umani, incessantemente persi in qualche angolo dell’Universo. Non solo perché si sente che i testi sono stati scritti con il cuore in mano, ma anche perché racchiudono l’esperienza musicale e sentimentale che un artista intelligente e attento ha accumulato nel corso di una vita intera. Come ha dichiarato il suo autore, “Musica” non è soltanto un album, «è la nostra connessione con l’Universo». La rinascita e la vita sono il concept di questo lavoro e – afferma lo stesso SASSO – “Musica” non può avere un vero e proprio finale:
«Credo che nessuna opera d’arte, così come l’esistenza, sia mai davvero finita, mai veramente completa».
È diventato davvero difficile commuoversi ascoltando una nuova uscita discografica, ma di fronte al sapore analogico di “Musica” è impossibile restare indifferenti.