– di Benedetta Minoliti –
Il 71° Festival di Sanremo è finito da quasi una settimana e ancora se ne parla. Per chi sbuffa e non vorrebbe più sentirlo nemmeno nominare per sbaglio, ci dispiace. Purtroppo, o per fortuna, se ne parlerà ancora per un po’.
A finire sotto i riflettori adesso, forse più che durante il Festival stesso, sono le canzoni. In particolare, la loro popolarità sulle piattaforme digitali e i dati di vendita. I Måneskin, complice il favore del pubblico, si sono portati a casa il primo posto alla kermesse con la loro “Zitti e buoni”. Tralasciando il dibattito/polemica, chiamatelo un po’ come volete, sulla loro “rivoluzione rock”, come sta andando il brano vincitore di Sanremo?
Partiamo da una grande verità, visibile agli occhi di tutti: “Zitti e buoni” non è il brano sanremese più ascoltato su Spotify. La canzone sulla piattaforma ha totalizzato, per il momento, oltre 5 milioni di stream. Guardando alle classifiche però, “Zitti e buoni” si trova al 2° posto nella Top 50 Italia, con 753.915 riproduzioni, e non è presente nella playlist Viral italiana. In questa classifica compaiono, però, gli Anthony Laszlo con la loro “F.T.D.” Coincidenze? Diciamo di no. L’accusa di plagio, ormai smentita, è diventata decisamente “acqua passata” dopo il messaggio di incoraggiamento e stima rivolto da Andrea Laszlo De Simone ai Måneskin. Un artista che, in poche parole, è riuscito a spegnere la polemica più sterile del 71° Festival di Sanremo.
Guardando invece alla classifica “Top singoli” della FIMI, “Zitti e buoni” dei Måneskin ha raggiunto il 14° posto. Un piazzamento comunque importante in una classifica ancora dominata da singoli non sanremesi, come “La canzone nostra” di Mace, Blanco e Salmo e “Venere e Marte” del quartetto composto da Takagi & Ketra, Marco Mengoni e Frah Quintale.
Tra coloro che hanno raccolto i “frutti più succosi” dalla partecipazione a Sanremo ci sono invece Colapesce e Dimartino. La loro “Musica leggerissima”, oltre ad essere il pezzo più ascoltato in radio, sembra anche essere tra i brani che ha riscosso maggior successo anche sui social. Il brano, infatti, è diventato la colonna sonora di tantissime Instagram stories ed è diventato persino un filtro. Come se non bastasse, i meme non si sono sprecati. Tra chi invoca un avanzamento della campagna vaccinale per poter ballare “Musica Leggerissima” nelle discoteche di tutta Italia e chi non riesce a togliersela proprio dalla testa, la partecipazione del duo a Sanremo è stato davvero un successo.
I due, oltre a portarsi a casa il premio della Sala Stampa Lucio Dalla, si sono piazzati ad un gradino dal podio, raggiungendo un ottimo quarto posto a Sanremo. Su Spotify, inoltre, il loro brano vanta più di 3 milioni di riproduzioni e si posiziona al terzo posto nella playlist Top 50 Italia. Per quanto riguarda la classifica Fimi, Colapesce e Dimartino si potrano poco sotto i Måneskin, alla 18^ posizione.
A conquistare però la vetta della Top 50 Italia è Madame, con la sua “Voce”, che ad oggi conta 778.785 riproduzioni. Il brano sta andando decisamente bene su Spotify e ha raggiunto più di 5 milioni e 500mila streaming. A differenza dei Måneskin e di Colapesce e Dimartino, inoltre, il brano di Madame si trova nella top 10 della classifica Fimi, al settimo posto. La giovanissima cantante, che il 19 marzo pubblicherà il suo omonimo album di debutto, ha sicuramente giovato, in termini di ascolti e di “conoscenza” da parte di un pubblico più mainstream, dalla sua partecipazione a Sanremo.
Chi però, prevedibilmente, sta riscuotendo un grandissimo successo, è il duo formato da Francesca Michielin e Fedez con “Chiamami per nome”. Classificatisi secondi, i due si trovano al secondo posto della classifica FIMI e vantano 5.760.000 stream su Spotify. Infine, si piazzano al quarto posto nella Top 50 Italia. Insomma, se qualcuno aveva dubbi sulla riuscita di questo duo alzi la mano, perché noi non ne avevamo neanche uno già dal primo ascolto.
A beneficiare della partecipazione a Sanremo, in generale, sono stati tutti quegli artisti del “panorama indie” sicuramente meno conosciuti al grande pubblico, soprattutto a chi guarda il Festival. Da Fulminacci ai Coma_Cose, da Aiello a Willie Peyote, il Festival è sicuramente stato un ottimo “palco” per presentarsi ad un pubblico più ampio. E chissà che, sul lungo termine, i loro brani non siano ulteriormente premiati dal popolo italiano.