La seconda serata di Sanremo arriva portandosi dietro un carico di 13 nuove canzoni, e almeno due pezzi forti della radiofonia come Emma e Elisa , reginette tra le artiste senza cognome. In mezzo a tanti giovani e tanto pop, che vede Elisa trionfare coi voti della Sala Stampa però, splende il faro di Giovanni Truppi che si conferma come persona e personalità unica nel panorama musicale italiano.
Ecco brevi commenti ai brani in gara di Riccardo De Stefano.
Sangiovanni – “Farfalle”
Il principino delle classifiche e dei social è perfetto per la quota Zoomer, ma ha davvero poco da dire e da dare. Tutto carino e tutto giusto, ma di canzoni così non ci facciamo niente. NO
Giovanni Truppi – “Tuo padre, mia madre, Lucia”
Giovanni Truppi è uno dei nostri beniamini e vederlo lì sopra è una grande gioia. Ci arriva portando un brano completamente personale, nel suo stile, senza compromessi e senza fare figuracce, anzi. Sfida l’intelligenza del pubblico con un brano che merita più ascolti, il che ci fa davvero sperare nella potenza della musica. SI
Le Vibrazioni – “Tantissimo”
Si parla tanto di “cliché del rock” ultimamente, che viene allora da chiedersi cosa siano Le Vibrazioni oggi. Appesantiti dall’età e ‘non graziati da nessuna particolare intuizione, Le Vibrazioni ci provano “tantissimo”, ma non ci si avvicinano nemmeno. NO
Emma – “Ogni volta è così”
Si è discusso sulla Michielin come Direttrice d’orchestra, ma è solo la punta dell’iceberg di un’operazione furbetta che vuole spingere al massimo Emma e questa sua partecipazione, presa tra i fuochi incrociati di Mahmood/Blanco e Elisa. Il pezzo regge nonostante tutto, ma si incasella da sé nella lista delle canzoni dimenticabili. NI
Matteo Romano – “Virale”
Se Sangiovanni è l’eroe degli Zoomer, Matteo Romano è quello della Generazione Alpha. Il TikToker (lo è?) fa meglio di tanti altri colleghi più grandi – spesso molto più grandi – e fa una canzone adatta al contesto, forse anche troppo adatta. NI
Iva Zanicchi – “Voglio amarti”
Iva Zanicchi ha 80 anni abbondanti e ancora canta come una Diva e questo basterebbe a farcela stare simpatica. Il pezzo è perfetto per lei e per quello che viene a rappresentare al Festival, riuscendo anche meglio di Orietta Berti (ed evitando le pseudo trappate ritmiche). Simpatica e sopra le righe, prima e durante la canzone, alla fine rimane una Signora, dai vaghi connotati trash, ma a cui non si può volere male. SI
Ditonellapiaga con Rettore – “Chimica”
Vagamente retrò, un po’ Giorgio Moroder un po’ Olivia Newton-Johns sotto steroidi, il brano del duo diventa molto physical e si spalma perfettamente tanto sulla Regina della wave Rettore quanto alla neo-eletta reginetta del dancefloor. “Chimica” fa divertire e ha idee musicali, poche ma buone, il che la rende istantaneamente una delle cose migliori del festival. SI
Elisa – “O forse sei tu”
Elisa torna a riprendersi quello che è suo? Forse sì, perché il brano è bello. Bello, ma non bellissimo: ottima strofa, buon crescendo e poi un ritornello anticlimatico che non si risolve in nulla, creando la perturbante sensazione di un pezzo pop a metà che parte e non arriva, che si lancia e non si ricorda. Elisa, comunque, difficilmente fa qualcosa di osceno, se si impegna, e in questo brano si è impegnata. Forse non troppo, o forse son io. SI (con riserva)
Fabrizio Moro – “Sei tu”
A proposito di clichè, Moro torna a Sanremo portando la caricatura di se stesso, dopo che ci aveva già pensato Ultimo a farla. “Sei tu” non avreste neanche bisogno di sentirla, perché l’avete già sentita almeno una decina di volte, e non ce n’era davvero bisogno dell’ennesima retorica sopra le righe sentimentale di questi presunti poeti di strada. NO
Tananai – “Sesso occasionale”
Troppo stonato per essere pop, troppo allegro per essere indie, Tananai arriva in ritardo su tutto e non convince nemmeno un po’. NO
Irama – “Ovunque sarai”
Solo ieri, che finalmente è arrivato sul palco, ho colto l’incredibile somiglianza con Mauro Repetto dei furono 883. Irama ha sempre quel suo modo di fare super paraculo che non riesco a farmelo stare simpatico. Per quanto il brano sia comodamente nella metà classifica dei brani “decenti”, il che ci prospetta un futuro a medio-lungo periodo per Irama e il suo capello al vento. SI
AKA 7even – “Perfetta così”
Nella gara dei paraculi, AKA 7even arriva secondo dopo Irama, con un brano decisamente meno intrigante e interessante del collega precedente, che già non ci sconvolgeva particolarmente. AKA 7even fa il suo, senza provare a osare neanche un po’, scivolando nella radiofonia più sempliciona e innocua. NI
Highsnob e Hu – “Abbi cura di te”
La strana coppia viene relegata alla fine, come una sorta di Coma_Cose scappati fuori dal Berghain. Il brano è buono, funziona e ha senso, ma forse anche data l’ora non riesce a toglierci il dubbio di cosa abbia di particolarmente rilevante da dire questo duo, costruito ad hoc. Un piccolo tentativo di piazzare artisti capaci, senza però permettergli di volare. Un buon esercizio e poco più. SI