L’esordio del cantautore e della band a seguito pone l’ascoltatore di fronte a un particolare sincretismo di intenzioni da cantastorie e nomadismo musicale, multidirezionale ma uniformemente costruito sulle determinazioni specifiche del gruppo, corpo unico che si lascia invadere da animi diversi e che lascia piacevolmente sorpresi per l’aderenza a ciascuna delle sue incarnazioni.
Coprifuoco apre con il suo incedere bossa nova e porta con sé quel tipo di atmosfera che nell’immaginario comune si potrebbe facilmente associare ad un aperitivo milanese; Vengo a prenderti così ci trasporta già in una dimensione diversa, che potrebbe essere quella di una festa di paese sulla costa, suggestioni mediterranee ulteriormente approfondite nella successiva Boom Boom. Ne La sposa cadavere l’iniziale sobrietà strumentale permette al calore della voce di Sammy di costruire una trama sensuale e decadente, per poi evolvere in una direzione che sa quasi di patchanka. Davai Tavarish è l’incursione dell’est, un po’ di Russia che arriva filtrata dai Balcani e si fonde con la parte ribelle dello spirito della band. Salomè è voglia di ballare che attinge i suoi umori ancora più a est, in un medio oriente che si lascia evocare dal clarinetto. I moti di Milano e Chi è cchiu felice e me fanno incontrare nord e sud mentre in Kaya la crasi è tra italico e ispanico. Tu sei l’unica per me è l’episodio più canonicamente cantautorale dell’album non che spannung emotivo prima che tutto si risolva nel buonumore della conclusiva Para cai.
I toni fantasiosi e poetici nella scrittura dei testi sono un valore aggiunto a ciascuna delle tracce: equamente equilibrati tra lirismo e epicità, dimensione diaristica e invenzione, traggono la propria forza dall’ essere profondamente ancorati nella realtà pur sapendola raccontare spesso con un punto di vista vagamente surreale.
Certo a rendere Gerico un ottimo esordio hanno contributo tutti questi fattori, ma forse ciò che fa il più è che si ha la sensazione che ci siano belle sensibilità dietro la sua realizzazione.
Nicolò Turchetti
Recensione di livello. Al pari della musica recensita. Fossi il gruppo userei la recensione per corredare la copertina del cd. Diffondere, diffondere, diffondere.
Bella critica, Turchetti è riuscito ad esprimere la bellezza e l’onestà che traspare da questo straordinario CD. Nel mondo della musica “da batteria” SAMMY OSMAN … ci mancava.
Conosco Antonella e sono certo che intendeva dire che Sammy Osman non è musica da batteria… ed è per questo che ne sentivamo la mancanza… una band e un cantautore che riempiono un vuoto.
Certo che è così, forse mi sono espressa male!