– di Giuseppe Zibella –
Alla terza chiamata in studio i Blugrana rispondono con il lavoro più complesso, fino a questo punto, della loro carriera. Preceduto da un paio di singoli, Salvami è un concept album lungo dieci tracce, in cui si cantano le insidie e le difficoltà dell’uomo qualunque nel corso di un’esistenza. La rock band piacentina conserva il suo tratto inconfondibile nella prima metà dell’opera, contraddistinta dall’impeto strumentale e dall’aggressività del cantato, per poi levigarlo e renderlo più morbido nella seconda parte, proiettata verso melodie accomodanti. Dalla rabbia urlata a pieni polmoni nei brani iniziali, come nella dirompente Stoner, si arriva infine alla consapevolezza e alla possibilità di un piccolo barlume di speranza. Così la title track in decima e ultima posizione è il capolinea, la disperata richiesta d’aiuto a chi ci orbita nelle vicinanze, sulle note malinconiche di un pianoforte e in un crescendo sonoro. Salvami è il racconto dei Blugrana, una rock band vicinissima allo scioglimento che ha saputo resistere alle perturbazioni del tempo e riscoprirsi in una veste nuova.