Dal 27 gennaio è disponibile su tutte le piattaforme “E poi chissà”, il nuovo singolo di Romeo & Drill, una ballad contemporanea intima, sensibile e intensa che parla di amori e solitudini.
– di Roberta Staffieri –
Dopo “Giorno di scuola”, il brano che li ha portati alla finale di Sanremo Giovani, il duo torna con questa ballad pop, consolidando il proprio sotrytelling fatto di immagini ed emozioni fotografate tra i palazzi e i negozi della città, uno sfondo urbano dove è difficile fermarsi a riflettere sui propri sentimenti. “E poi chissà” è un brano intimo, passionale, sensibile e intenso; una canzone che fa risvegliare i ricordi di chi ascolta semplicemente perché parla di amori e solitudini comuni a tutti.
«Ci chiediamo spesso come andranno le cose in futuro e come sono andate in passato. Chiediti dove sei e non dove vorresti essere, se in un vintage market o nel bel mezzo di una città, se in mezzo ai versi di una poesia o tra cerchi nel grano.
E adesso parliamo di noi: siamo in posti diversi e vorremmo andare dove possiamo trasformarci in luce. Camminiamo ma in realtà restiamo fermi, come cretini. E questa scintilla, la luce, alla fine non arriva mai. E ora vorremmo non piangerci addosso. Ed essere capiti quando soffriamo.»
Romeo & Drill hanno un’innata attitudine pop, incorniciata da suoni moderni e ricercati, sublimata da testi che non perdono mai di introspezione. A ottobre 2022 hanno vinto Area Sanremo, distinguendosi tra le oltre 1.200 proposte pervenute e accedendo alla finale di Sanremo Giovani con il brano “Giorno di Scuola”.
Lo scorso 27 gennaio è uscito il vostro ultimo singolo “E poi Chissà”, un brano dolce e nostalgico, che parla di una realtà quotidiana vissuta con semplicità e amore. La chiamiamo “ballad urban pop”, una dicitura che sfonda le grinfie della città e la durezza delle metropolitane gelide. Com’è nato questo brano?
Il brano è nato quattro anni fa da un’idea di Romeo ed è quello che ci ha fatto conoscere Mr.Brux, che l’ha prodotto. È molto importante perché ci ha portato dove siamo oggi. Originariamente era diverso, grazie all’incontro – per l’appunto – con Mr.Brux è diventato quello che è oggi, prendendo una nuova forma.
Il successo a Sanremo Giovani con “Giorni di scuola”. Come ve lo siete vissuto?
L’esperienza di Sanremo Giovani è stata bellissima, ci ha permesso di conoscere tantissima gente, siamo ancora pieni di energia. Ci ha lasciato la consapevolezza di dover lavorare sempre di più e sempre meglio per poter riuscire a competere nuovamente a quei livelli. Non vediamo l’ora di rimetterci in gioco.
La forma duo è una formazione musicale interessante che abbraccia tanti esempi nella storia del pop da Simon & Garfunkel a Colapesce Dimartino passando per i Twenty One Pilots. Quali sono le vostre influenze a livello di immagine?
Sicuramente tra le influenze “storiche” non possiamo che citare gli Zero Assoluto per poi arrivare ai più attuali Psicologi.
“Chiediti dove sei e non dove vorresti essere, se in un vintage market o nel bel mezzo di una città, se in mezzo ai versi di una poesia o tra cerchi nel grano.” Dove siete voi? Ma soprattutto dove vorreste essere da qui a tre anni?
Ogni giorno che passa noi siamo nel posto in cui dovevamo essere il giorno prima.