• di Sara Fabrizi
Il bello di molti concerti e festival musicali è nelle vibrazioni positive che ti lasciano addosso una volta finiti.
Come una scia di endorfine che ti rimbalzano dalle orecchie al cuore lasciandoti sereno e stupito di come possa esistere qualcosa che ti emozioni a tal punto da spazzare via ogni negatività. E sono proprio queste le suggestioni che ha emanato questo Rock In Liri 2019. Giunto alla sesta edizione, collocato nella città della cascata e della musica (Isola del Liri, FR), improntato su criteri di qualità, di non facile e scontato mainstream e di valorizzazione delle realtà musicali locali, ci ha inondati di suoni ed allegria per le serate di venerdì 2 e sabato 3. L’atmosfera di scoperta, condivisione, convivialità, bellezza, che riesce a creare è qualcosa che va ben oltre la scelta di una line up varia e qualitativamente ineccepibile.
È qualcosa che si respira nell’aria, che si vede nei volti delle persone che hanno assistito ai concerti, è il loro interesse, i loro sorrisi, la loro curiosità, il loro interagire, le amicizie che possono nascere, quelle che si possono rinsaldare. È lo scoprire che quel genere musicale che avevi sempre un po’ snobbato invece ti piace e ti viene la voglia di approfondire, scoprire, contestualizzare, ricollegare.
È amore per la Musica, che di sicuro avevi anche prima, ma che ora emerge con decisione ed esplode portandoti, a fine concerti, a parlare per ore di post hardcore con una persona molto ferrata da cui puoi solo imparare. E’ cogliere nei brani suonati similitudini con artisti apparentemente lontani (in alcuni pezzi dei Listener ho sentito forte la scuola di John Fogerty e di un certo hard country rock), è parlarne con chi è lì con te, con cui ti confronti per capire, apprendere, assetata come sei di saperne sempre di più e di sentire che emozioni e riferimenti non sono solo i tuoi ma che puoi condividerli. È la meraviglia di intrecciare empatie, simpatie, complicità, sulla base della forma d’arte più coinvolgente e multisensoriale che c’è. È’ qualcosa di molto di più di “Uh! Che concerto figo! Bel timbro di voce!”.
E lo sanno bene gli organizzatori del festival che, lavorando alacremente per un evento che credo sia come un figlio ormai, hanno riversato sul Rock in Liri tutta la loro umanità e visione autentica e passionale della Musica. Tutto ciò che si può desiderare è che questo appuntamento estivo fisso diventi istituzione. Abbiamo troppo bisogno di questo modo viscerale e gioioso di vivere, fare e condividere Musica.
Line-up:
Venerdì 2 agosto
One More Hey
Pentothal
Go!zilla
Sabato 3 agosto
Charlie Fuzz + Caraibi
Lags
Listener