REPORT LIVE
Speciale Sziget #Day2 – Un Palco per Tutti – MArteLive
Oonar + I-Taki Maki + Rubbish Factory + Odiens
Contestaccio – Roma, 15 maggio 2013
Quella che si è svolta ieri al Contestaccio è stata la seconda serata di selezione per la sezione “Speciale Sziget” di Un Palco per Tutti. Un solo artista su ventitre, a loro volta selezionati tra tutti gli iscritti al MarteLive, sarà il fortunato che calcherà l’ambito palco del Festival Sziget, ad agosto a Budapest.
Essendo queste le premesse, la serata non poteva che preannunciarsi di alto livello.
Arrivo quindi colmo di aspettative al locale, giusto in tempo per portare fortuna al Chelsea che si aggiudica la finale di Europa League nei minuti di recupero. O forse per portare sfiga al Benfica, visto che il gol arriva trenta secondi dopo il mio spavaldo annuncio dei tempi supplementari.
Il primo gruppo ad esibirsi sono gli Oonar, curiosa formazione elettronica insolitamente composta da batteria-basso-tastiere (manca quindi la…? Chi indovina va anche lui allo Sziget). Ritmiche assestate sul charleston in levare, tastiere in primo piano e voce effettata. Sound fresco e accattivante, tipicamente di stampo Franz Ferdinand (quelli del terzo disco, vista appunto l’assenza di chitarre…Ops ve l’abbiamo detto noi, niente Sziget ci dispiace).
Segue un lungo cambio palco, forse dovuto al complicato set del gruppo successivo. “Poco male” penso io, “nel frattempo hanno messo i Radiohead”. “Molto male” pensa Lucrezia vicino a me, “domani mi alzo alle sei”.
Tutto è pronto per I-Taki Maki, duo chitarra-batteria che i più frettolosi alle mie spalle etichettano come copia dei White Stripes. Vengono presto smentiti dalla versatilità del duo, specialmente della batterista che oltre al suo principale strumento passa con agilità prima ad una tastierina a bocca, e poi allo xilofono. Il chitarrista cantante invece dà prova di avere due polmoni non da poco, quando si allontana a un paio di metri dal microfono ed io distinguo perfettamente la sua voce dal fondo della sala.
La terza band è devastante. Anche loro sono due, anche loro chitarra e batteria. Ma se chiudo gli occhi sembrano venti. Sono i Rubbish Factory, uno di quei gruppi che possono anche non piacerti ma che alla fine anche il più crudele detrattore si vede costretto a premiare con un solenne “sanno suonare”. E in effetti non sbagliano una virgola. Mentre la chitarra crea groove ipnotici, il batterista mostra un’energia straordinaria, che se ci fosse da spostare la mia macchina lo chiederei a lui. E lo farebbe senza metterla in moto, con le mani.
Segue un cambio palco di nuovo non velocissimo. “Poco male” penso io, “nel frattempo hanno messo gli Skunk Anansie”. “Zzz” pensa Lucrezia vicino a me.
Chiude la serata il quarto gruppo, gli Odiens. Un pop piacevole e ben arrangiato, ritmiche coinvolgenti e sempre opportune. Sembra tutto talmente al proprio posto che ci si stupisce quando il cantante rivela che in realtà un elemento della band, il secondo chitarrista, è assente. Da segnalare una riuscita cover de Il Mondo.
Lascio il locale all’una di notte, pienamente soddisfatto per la piacevole serata, ma non prima di aver votato anch’io. Secondo voi per chi?
Matteo Rotondi
(Le foto sono gentile concessione di Lucrezia Gioia. Potete trovare tutte le foto CLICCANDO QUI)
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