LIVE REPORT
DEPARTURE AVE. + BOXERIN CLUB
Big Bang – Roma
Sabato, 16 marzo 2013
Chi è solito frequentare le serate de La Tua Fottuta Musica Alternativa, conoscerà bene il gran chiacchiericcio che c’è ogni sera nei giardinetti dello storico locale di via Casilina Vecchia. Frequentemente a farla da padrone sono le conversazioni che sul “Chi ti è piaciuto di più stasera?”. D’altronde la scena artistica indipendente che si è sviluppata attorno al Circolo negli ultimi anni è profondamente eterogenea nei contenuti artistici, nelle stesse serate de La Tua Fottuta… c’è un miscuglio piuttosto variegato di stili musicali che vanno a toccare le corde talvolta di uno, talvolta di un altro ascoltatore.
Per quanto sia successo raramente, questa volta si assiste ad una piccola eccezione rispetto a quella che è la regola. Due band che parallelamente hanno avuto la loro storia, che alcuni considerano due Next Big Thing romani (e non), dividono il palco del Big Bang di Testaccio. Questa volta, rispetto al solito, c’è invece una forte sintonia artistica tra i due gruppi a tal punto che si può star certi che i fan dei Boxerin Club abbiano ben apprezzato i nuovissimi Departure Ave., e viceversa ai fan di questi ultimi siano piaciute le svariate indie-etniche dei Boxerin Club.
I Departure Ave., facce pulite ed atteggiamento nerd, arrivano per presentarci All the sunset in a cup, un interessante lavoro di appena nove tracce apparso improvvisamente un paio di mesi fa e ricco di una certa maturità compositiva. Un fulmine a ciel sereno che cattura rapidamente l’attenzione di ascoltatori e addetti ai lavori, stupendo un po’ tutti per il linguaggio musicale elegante e ricercato, sospeso tra King Crimson ed Elliott Smith.
Era piuttosto naturale, nel panorama musicale romano, accostare il nome dei Departure Ave. a quello dei Boxerin Club, se non altro per le sonorità indie ricche di contaminazioni etniche, fusion e jazz, o anche per la giovane età dei membri delle due band. Così si assiste a una serata dove è molto forte la continuità artistica tra una proposta musicale e l’altra.
D’altra parte i Boxerin sono oramai un cavallo vincente, sembra essere inconcepibile per i cinque giovanissimi musicisti lasciare qualcosa di imperfetto nei loro live, e quindi persino ad un mese di distanza dal ultima esibizione, opening ai Sadside Project (QUA IL REPORT) ecco uscire un nuovo brano, nuove idee, nuovi lavori sulle voci e sui suoni. Il tutto a impreziosire uno show che sembra avere poco da invidiare a quelli di band altisonanti.
Del resto l’attenzione che c’è attorno a questa band cresce così vertiginosamente da costringerli a dare alle stampe qualcosa di nuovo, ecco così che presentano con questa serata un Ep live acustico per saziare la fame del pubblico, interamente registrato al Grandma Bistrot.
Ad aprire la serata sono i Departure Ave. e seppure traspare immediatamente l’abilità dei musicisti nel ricreare le stesse sofisticate atmosfere dell’album, emerge d’altra parte una confidenza con il palco che deve ancora completarsi del tutto. È pur vero che la proposta musicale dei Departure Ave. non è di quelle che si presta a live frenetici, ma c’è anche l’impressione che talvolta il concerto sembri andare in bonaccia tra i fraseggi ed i barocchismi dei musicisti. Tuttavia rimane impressa la potenza espressiva di 27b, vero picco artistico tanto del live quanto dell’album.
Dopo un rapido cambio palco salgono i Boxerin Club e può sembrare ripetitivo dirlo, ma l’impressione è sempre quella di una band che ha poco del gruppo emergente e molto di quello affermato. Se non altro, questa volta mostrano la capacità di gestire un live nonostante i (troppi) problemi arrivati da una gestione non impeccabile dell’impianto, caratteristica di una band oramai esperta e resiliente ai tipici problemi che possono presentarsi nei live. La carica che i cinque Boxerin mettono nei propri concerti unito a un songwriting dinamico e mai ridondante rendono gli show un esperienza divertente e coinvolgente. Basta guardarsi intorno per vedere le facce dei presenti, tutte attente a seguire i Boxerin con un sorriso radioso stampato sul viso.
Sono indicativi i saluti e i (giusti) complimenti che le due band si fanno a vicenda, nell’era di Spotify dove la cultura musicale procede a forza di “Related Artists”, una correlazione di questo tipo può giovare sia ai Boxerin Club che ai Departure Ave.
Andrea De Toma