Sonorità ruvide, tra il punk rock e l’emocore per i Regarde. La band vicentina torna con un nuovo album, il primo vero album dopo la pubblicazione di due EP. Tra rimandi agli anni novanta e continui salti tra passato e presente, “Leavers” è un buon punto di partenza, una base più che solida da cui partire e con cui poter costruire una forte personalità musicale.
Un ponte tra Italia e America. Un lavoro dalla chiara impronta internazionale. Il melodic hardcore d’oltreoceano. D’altronde alla produzione c’è lo zampino di quel Jay Maas, ex voce e chitarra dei Defeater di Boston, e si sente.
Dalle intense ballate elettriche come “Closer” a pezzi più vicini a quel punk californiano rigorosamente ’90s, ai brani martellanti seppure con una profonda vena malinconica come il singolo “Patterns” agli autentici vortici di rabbia come “Relieve-Define”: “Leavers” è un concentrato di emozioni e sentimenti urlati al mondo con suoni sporchi, chitarre coperte di ruggine, batteria pesante e la voce su di giri di Guido Dal Prà.
L’energia del punk hardcore incontra il suo lato più morbido, raccontando storie di vita comuni ma non per questo meno importanti, in una sorta di catarsi acida e metallica.
Un disco pestato da cui cola ogni singolo dolore vissuto negli anni passati e una gran voglia di lasciare tutto alle spalle per poter finalmente ricominciare.
Un po’ Fine Before You Came, un po’ Bad Religion, un po’ Carpathian: i Regarde fanno riferimento ad un genere al di là dell’Atlantico, rimanendo al tempo stesso con i piedi saldamente incollati al suolo italico.
Una più che lieta novità nel panorama emergente del nostro Paese. Una band promettente che può continuare a regalarci grandi cose.
Picchiate duro sul presente, ragazzi.
Francesca Marini