È uscito venerdì 25 marzo 2022 “Acque amare“, il nuovo singolo di Rapha che segue il precedente “In punta di piedi“, in vista di un EP. “Acque amare” è il racconto di uno sfogo, di un momento di riflessione.
«È facile perdersi per poi ritrovarsi in una pallida imitazione di se stessi», racconta Rapha, «come è facile perdersi nelle infinite vie della periferia romana».
Canzone cruda, con ritmo vivace e un sound prettamente elettronico. La chitarra elettrica, che accompagna l’intero brano, risulta sporca e spigolosa come lo è, a volte, la nostra sfera emotiva.
Come sempre, ne abbiamo parlato con lui.
Essendo Rapha un diminutivo, ti identifica anche al di fuori della tua attività musicale?
Assolutamente sì, nella musica come nella vita sono così.
E di che cosa ti occupi, quando non ti occupi di musica?
Studio Giurisprudenza e lavoro come cameriere in un ristorante.
Di cosa parla il tuo ultimo singolo dal titolo “Acque amare”?
Mette in relazione una situazione emotiva complicata con una visione cupa e sporca della periferia romana.
E in che modo, come dici, «È facile perdersi per poi ritrovarsi in una pallida imitazione di sé stessi»? Com’è andata per te?
A volte, per esigenza, bisogna negare ciò che si è per potere andare avanti, mandare giù bocconi amari. Per sfortuna (o per fortuna) raramente metto da parte i miei valori solo per convenienza.
Cosa puoi anticiparci del tuo nuovo EP in uscita?
Saranno cinque canzoni in totale, di cui due già uscite, più una poesia finale.
E cos’altro accadrà quest’anno per il progetto Rapha?
Senza dubbio portare l’ EP sul palco e chiudersi in studio per nuova musica.