– di Clara Giacalone –
Se 40 fosse il massimo di una scala di votazione, questo disco farebbe onore al suo titolo. Quentin40 ha forgiato la sua prima opera a quattro mani con Dr. Cream, che ha curato ogni produzione del rapper romano sin dai primi versi e, in una cornice lirica sperimentale, ha aggiunto un piglio strumentale che permette al disco di avere un carattere internazionale, quasi come un rap d’oltreoceano.
Anticipate dal singolo Tiki Taka, uscito lo scorso febbraio, le tredici tracce raccontano del percorso non solo artistico dell’autore ma anche della vita nella gang e la quotidianità del crimine di periferia che l’hanno spinto a cercare il riscatto morale e sociale tramite la Musica, a suon di parole troncate.
L’album parte coi Botti, ci sorprende con un unico featuring, quello con Fabri Fibra in 666GAP, già suo collaboratore in Se ne va, e termina con 40, il brano emblema del suo distacco dal passato. Tra un Piatto di pasta e un Inverno (più di uno) difficile, “40” (Urbana Label) si rivela un disco personale e ci dimostra che esiste un Quentin40 prima e dopo Thoiry.