Sicuramente c’è un forte retrogusto vintage dentro le nuove canzoni del progetto Prospettive di gioia sulla luna che approda a questo terzo disco con la produzione artistica di Livio Magnini dei Bluvertigo. Parliamo di “Tutti i fantasmi del Dancefloor”, un viaggio dentro scenari sospesi, metropolitani che mi rimandano a quel tempo fermo della provincia. Il Dancefloor in fondo è anche questo nonostante esista un bel moto di ricerca attorno alle forme classiche… e probabilmente questo ci arriva dalla mente istrionica del chitarrista dei Bluvertigo.
C’è tanto sapore vintage dentro questo disco. Ci rimanda al sapore anni ’80 e a quell’indie pop di qualche stagione fa… vero?
Il retrogusto vintage lo abbiamo trovato in maniera del tutto naturale. Credo dipenda dalle reminiscenze legate all’ascolto di tanta musica passata. Anche nelle produzioni contemporanee ci piace quando si sente il profumo degli ’80.
Il dancefloor per voi cosa rappresenta?
Il dancefloor è tutto ciò che in un certo senso rappresenta, al contempo, l’apertura e la chiusura della nostra visione musicale. Da una parte, gli echi della dance più sbarazzina non ci appartengono, dall’altra, come fare a non ballare di fronte ad un groove che gira a dovere? Abbiamo ricercato di scurire i riferimenti alla musica da ballo per renderli più affini alle nostre corde.
E parlando di fantasmi? Sembra quasi sia qualcosa morta e sepolta ormai da tempo…
Questa domanda mi permette di completare il senso della mia risposta precedente. I fantasmi rappresentano il lato oscuro del dancefloor. Mi spiego: anche la goth wave e il post punk si poggiano sulla struttura cassa dritta e hi-hat tirato. Mi vengono in mente tutti i momenti in cui i Cure strizzavano l’occhio alla dance e al funk, riuscendo a rimanere credibilissimi, malgrado qualche integralista abbia storto il naso all’epoca. Oppure si pensi alle esperienze electrodance dal sapore dark, dai nostrani Neon fino ai gruppi più noti del panorama estero.
Se posso dire: “Inevitabile” penso sia l’unico brano che davvero esce fuori dalla pista battuta dal disco… e qui siamo dentro una new wave, un electro pop inglese… o sbaglio?
Con Inevitabile abbiamo accelerato in direzione del dancefloor. Ci fa piacere, però, il fatto che tu abbia riscontrato tutti gli aromi sottotraccia.
Dai Bluvertigo di Livio Magnini che cosa avete preso alla fine?
Da fan, posso dirti che i Bluvertigo rappresentano il massimo per quel che riguarda una certa attitudine. Non c’era paragone all’epoca del loro successo e continua a non essercene ancora oggi. Un mix perfetto di buongusto, perizia tecnica, songwriting e suoni che ancora oggi (Zero è l’esempio perfetto) suonano attuali. Discutendone con Livio, gli ho detto che era come ascoltare i Duran Duran suonare in stile King Crimson: una figata cosmica. Detto questo, da Livio abbiamo appreso un metodo di lavoro nel processo di scrittura e di composizione che credo faremo nostro anche nel futuro.