– di Martina Zaralli –
Abitiamo un momento difficile, mentre viviamo il mondo attraverso le finestre. Guardiamo fuori dalle nostre aperture domestiche, senza poter rifiutare il contrappasso del nostro riflesso sul vetro, soffermandoci su particolari che non avremmo mai notato prima. In questa assurda storia, misuriamo il tempo in attimi infiniti di osservazione: quante volte abbiamo già contato i balconi del palazzo di fronte?
Per fortuna però esiste il cielo con tutte le sue sfumature perfettamente abbinate per ogni ora del giorno. E per fortuna esiste la musica. C’è un momento, preciso, puntuale, che Missey lo ha delicatamente raccolto già nel titolo del suo EP d’esordio, Prima parte del celeste: quando, al tramonto, l’arancio cede il posto all’azzurro, che cede poi il posto al blu della notte, in una corsa verticale a piccoli passi, e che ogni volta non intende rimandare la sua nascita.
La prima prova discografica della giovane artista foggiana si presenta in sette tracce che aprono musicalmente a sette quadri onirici, incantati e incantatori.
Il soul incontra R&B e il synth pop, in una buona amalgama di eclettismo che non lascia nulla al caso: dalla traccia di apertura, Nessuno, passando per Luci Prima, a quel piccolo bijou, ad avviso di chi scrive, di Oslo, che condensa le atmosfere rarefatte dell’elettronica in morbidi sussurri melodici. Con un tocco personale curato per tutti i brani del disco, in cui la voce si insinua sicura tra beat seducenti e, come una finestra, spalanca la sua forza sull’intimità malinconica dei pensieri, la Prima parte del celeste scivola poi verso demie interlude, Kaldera fino alla conclusione di Hikikomori.
Come l’arancio cede il posto all’azzurro, che poi cede il posto al blu della notte, così arriva puntuale Missey, nella sua corsa a piccoli passi, con un esordio modellato su un sound estremante piacevole, che ci accarezza amabilmente e ci fa perdonare quel leggero affanno testuale di cui soffre la lirica in alcune parti del disco, incuriosendoci però sul potenziale di una prossima esplosione espressiva dell’artista.
Scritto da Missey, Prima parte del celeste, uscito il 6 marzo scorso per Totally Imported, si avvale della collaborazione di numerosi producers e beatmakers – Lvnar, Iamseife, Shune, Laden Patiens, Omake e i B.W.B. – e del rapper Canntona nel brano Hikikomori. La direzione artistica è stata curata da Omake, mix e master a cura di Shune.