Rosario Spampinato ha sulle spalle un piccolo romanzo di musica consumata sulla strada e quasi esclusivamente sulla strada. Musica live (e non solo ovviamente) con i Malacrjanza che ha significato principalmente tantissime collaborazioni. Ed è quella con Tony Cercola probabilmente il vero cuore che poi lo ha portato a sviluppare altro ancora… ed è quella con Gino Magurno che lo conduce, vestito da Pornoclown, a questo esordio suo personale, ufficiale. Eccolo girare in circolo “Il Circo del Sound”, disco uscito per la Interbeat di Luigi Piergiovanni e che vince per la potenza della sua linea vocale, per le trovate melodiche e per il gusto urban dal sapore apocalittico. Il mondo sta per finire o finirà a breve se continuiamo in queste normalità. Vince meno, anzi qualcosa perde per la scelta di suoni troppo spesso dozzinali, quasi da cliché, da format digitale ampiamente usato in giro. E questo soprattutto negli arrangiamenti di ritmica, come accade sfacciatamente dentro brani come “Retromarcia” che vede la feat. di Marcello Coleman… ma sparatevi in endovena un brano come il singolo “Da Taranto a Toronto” e poi ne riparliamo:
Dozzinale anche le trovare per il video di “Portami lontano” che ospita il gigante di turno, Edoardo Bennato… forse non proprio un video clip, più un lyric video probabilmente ma comunque avrebbero potuto giocarsi carte decisamente più “alte” visti gli ospiti in gioco. Credo che questo degli aspetti estetici e di arrangiamento sonoro siano le uniche pecche che segnalo in un disco che, brano dopo brano, denuncia dopo denuncia, mette a segno 13 canzoni velenose e ricche di intelligenza. E che belle le sensazioni sospese da chillout che respiro qui e li, come ad esempio dentro “Game Over” che vede la feat. di Daniele Blaquier dei Neri per Caso…
E a proposito di arrangiamenti: invece il disco sembra battere i pregiudizi con un brano che travolge come “Tarantamuffin” dentro cui c’è Tammores, tribale, metropolitano sempre, eccetto quel momento di voce eterea che appena richiama quel fare degli Enigma di “Sadness”… ma appena eh…
Di featuring dicevamo? Beh dentro questo disco troviamo Edoardo ed Eugenio Bennato, Tony Cercola, Capone dei Bungtbangt, Pietra Montecorvino… e poi ancora Marcello Coleman, MC Mariotto e Luis Grieco, il già citato Daniele Blaquier, Gianni Migliaccio e, non ultimo, il sassofonista Annibale Guarino.
Cemento, anime dannate di questa società che non ci stanno ad essere spettatori… cemento e quella resistenza che mai diventerà resilienza. E poi ancora cemento… Napoli è solo un luogo, simbolo di un’Italia intera. Il rap di Pornoclown, rigorosamente in napoletano se possibile, è un rap di tutto il nostro bel paese quotidiano.