Musicisti e assidui frequentatori di festival è arrivato il momento di sfatare il mito del ragazzo comune senza grossi meriti che ce l’ha fatta da solo: ecco una piccola guida delle figure chiave che compongono il complesso sistema musicale e che supportano l’artista, passo dopo passo, durante tutta la sua carriera.
di Clara Giacalone
Tempo d’estate, tempo di festival e di prendere ispirazione dagli artisti che risuonano continuamente nelle nostre preziose playlist e, perché no, di scoprirne di nuovi.
Dal MI AMI all’Ypsigrock, la nostra presenza ci sembra d’obbligo: è una grossa opportunità per osservare come si comportano sul palco i fautori del sold out e le reazioni di coloro che si crogiolano in platea, inarrestabili spettatori di concerti.
Line up alla mano, tra le diverse constatazioni relative all’esibizione, spesso ignoriamo però cosa accada effettivamente in regia.
Un artista non è identificabile solamente dal suo concerto ma è il risultato di un business regolato da un meccanismo più grande di lui.
Dovremmo chiederci perché lo stiamo ascoltando, chi lo ha lanciato sul palco, o su Spotify o dentro una custodia gelosamente sigillata SIAE.
Esiste una cultura propedeutica all’ascolto? Quanto ce ne intendiamo noi fruitori di industria musicale?
Se la risposta all’ultima domanda è poco, allora vi do un’amichevole pacca sulla spalla e, se vi può consolare, vi informo subito del fatto che, probabilmente, nessuno di noi è mai partito con una solida base di conoscenza sull’argomento.
La mia sete di sapere si è intensificata circa un anno fa. Così, ho deciso di seguire un corso di Marketing, Management e comunicazione musicale presso la Scuola di Produzione artistica di Santeria a Milano.
Sono stata catapultata in un mondo che avevo sempre e solo vissuto esclusivamente come intima ascoltatrice ma, adesso, grazie a una parte di contenuti del programma, riesco a fornirvi una breve e sintetica guida alle principali figure professionali dell’industria discografica.
Queste sono cinque e si dividono in management, booking, ufficio stampa, casa discografica ed edizioni.
MANAGEMENT
Il manager è colui che sceglie e attua tutte le strategie necessarie per far sì che l’artista possa inserirsi e affermarsi nell’ambiente musicale e non.
Gestisce e ne cura i rapporti con tutti gli organismi coinvolti, considerando sempre obiettivi a breve e a lungo termine.
Spesso è anche uno psicologo surrogato che infonde sicurezza e determinazione nei momenti più intensi e stressanti del lavoro.
Quando ci chiediamo come mai un artista sia diventato così “mainstream” è perché, probabilmente, tra le altre cose, sono stati presi degli accordi tali da trasformare il repertorio vigente in modo che sia raggiungibile da un target più ampio.
All’inizio della sua carriera, infatti, si comincia a definirne la personalità e a tastare il terreno per individuarne il pubblico principale. Raggiunto questo, si rivela necessario definire nuovi scopi e nuovi traguardi per evitare stalli in termini artistici ed economici.
BOOKING
L’agenzia di booking si occupa di promuovere e vendere le esibizioni dell’artista, singolo concerto, dj set o un intero tour, ai promoter delle venue.
Possono essere specializzate in un determinato genere musicale o suddividere gli artisti in roster specifici che variano per notorietà.
Per fare subito un esempio pratico: l’agenzia DNA concerti propone il concerto di Carl Brave x Franco 126 al promoter della venue Magnolia.
Il Magnolia accetta le condizioni contrattuali (tra le quali il cachet) e il rider tecnico, un documento nel quale vengono elencate necessità e assistenza sul palco.
Non ho citato a caso il concerto dei due rapper: infatti, per quel famoso concerto del 30 agosto a Milano, il numero dei biglietti venduti è stato tale che DNA concerti ha guadagnato anche grazie all’esubero concordato e calcolato sul numero di accessi e sul raggiungimento di una cifra uguale o superiore al doppio del cachet pattuito (sul quale guadagna già una percentuale).
Se sei un artista che sta iniziando la carriera nel mondo della musica, sicuramente stai cercando di farti conoscere e di costruire una base di fan. Ma è più facile a dirsi che a farsi! I musicisti emergenti spesso hanno poca esperienza a livello professionale e stanno ancora lavorando per costruire la loro reputazione e il…
UFFICIO STAMPA
L’ufficio stampa, invece, è responsabile della promozione dell’artista a livello mediatico: articoli, recensioni, firmacopie.
L’addetto prepara un piano di comunicazione molto dettagliato in vista di un evento, come potrebbe essere la partecipazione a un festival o la release di un nuovo album, e invia un comunicato stampa ai media coinvolti, specificando le informazioni inerenti all’artista e alla notizia. In accordo con il management e il booking, regola i rapporti con i giornalisti, organizza le interviste, propone la partecipazione a programmi radio o apparizioni televisive.
È sempre meglio che si muova con il dovuto anticipo, in quanto bisogna tenere conto della periodicità e della fitta programmazione dei diversi media.
Nel caso di artisti emergenti che si autopromuovono, è possibile che le testate ne ignorino completamente i contatti, in quanto non supportati da un ufficio stampa riconosciuto che faccia da filtro e che infonda consistenza e credibilità. Mi sembra conveniente investire su questo servizio e lo consiglio caldamente a tutti coloro che vogliano far parlare di sé e della propria musica.
CASA DISCOGRAFICA
La casa discografica è la principale finanziatrice dell’opera musicale dell’artista.
È quella struttura che lo affida a una produzione e gli permette di registrare i brani che compongono il master.
La cessione dei diritti di riproduzione dei master ai distributori ne costituisce il principale introito, generato in percentuale dalle royalties che definiscono il prezzo per dettaglio.
Bisogna fare una dovuta distinzione, però, tra major ed etichette indipendenti.
Sony (Giappone), Universal (Francia) e Warner (USA) sono le tre major: hanno la tipica struttura delle multinazionali, seguono delle policy ben precise, puntano principalmente al profitto e detengono circa il 75% del mercato musicale mondiale.
Le etichette indipendenti, invece, hanno una dimensione più umana. Si distaccano dalle regole di mercato dei colossi definendo le proprie e sono più orientate alla crescita musicale dell’artista, con il quale hanno un rapporto diretto.
Alcune di queste sono state fondate dai musicisti stessi, come La Tempesta Dischi per i TARM.
EDIZIONI
Gli editori sono coloro che si occupano della promozione, della divulgazione e della tutela del diritto d’autore (gestito da SIAE in Italia).
Finanziano tutte le operazioni che portano proventi al diritto e si preoccupano che l’opera dell’artista venga riprodotta in lungo e in largo, per percepirne fino a metà dei ventiquattresimi.
Sono anche dei veri e propri talent scouter: grandi conoscitori del panorama musicale, selezionano gli artisti e decidono su chi puntare, considerando il potenziale appeal che potrebbero avere sul pubblico, anche da un punto di vista di marketing.
Lavorano per uno specifico dipartimento della casa discografica denominato Artist and Repertoire, abbreviato in A&R, o per le Società editoriali (Publishing), gestendo diversi tipi di contratti rivolti ad autori e interpreti. Spesso gli artisti non sono gli autori stessi dei testi e delle melodie delle canzoni, ma ne sono soltanto gli interpreti. Infatti, molto del lavoro degli editori consiste nel proporre i pezzi giusti agli interpreti giusti.
Ad un recente concerto, ho avuto occasione di intervistare i componenti di una band che sostenevano fosse stato il manager a chiudere per loro una data al prossimo Beat Festival.
Non si aspettavano mica che li correggessi: attenzione, il manager non chiude date, è l’agente di booking al quale si è affida che ha questa mansione.
Anche voi, con i dovuti approfondimenti, riuscirete ad evitare di incorrere in queste gaffe e di fare confusione tra le diverse figure.
Vi consiglio di leggere quello che io considero una Bibbia, dal quale ho preso spunto per questo articolo e che se potessi porterei sempre con me, un libro intitolato Un Concerto da Manuale, scritto da Andrea Pontiroli (e non solo).
Infine, vi consiglio di seguire dei corsi, perché vi permettono di dare sfogo alla vostra curiosità, generare contatti e trovare la strada giusta per tutto quello che avrete voglia di perseguire in ambito musicale.
Mibiace
chiarissima! grazie mille