Dopo il viaggio terreno dentro l’Earth Hotel, Paolo Benvegnù esplora gli spazi interstellari con H3+, ideale Odissea sci-fi di Victor Neuer, alter ego dell’ex leader degli Scisma, che chiude così (per ora almeno) la trilogia aperta da Hermann nel 2011. E diciamolo: Paolo Benvegnù è uno dei migliori autori italiani. Le dieci tracce, velate di un lirismo mai retorico, grazie alla calda, profondissima voce di Paolo, ci trasportano nell’Infinito senza che la metafora appiattisca il lavoro. La miscela di elettronica – più protagonista che in passato – con le tante chitarre dell’album ci accompagna dentro le atmosfere profonde come il mare di Olovisione in parte terza, le ceneri del Major Tom junkie in Goodbye Planet Earth, i riflessi e le riflessioni di Se questo sono io, le distorsioni sonore e mentali di Quattrocentoquattronila e infine la pioggia di No drinks no food, probabilmente i brani migliori di un album incredibilmente compatto, che sarebbe un reato ignorare. Bellissimo.