Con quel suo caratteristico modo di cantare in bilico tra Alex Turner e Alberto Fortis, tra citazioni musicali più o meno nascoste, Pagano nel suo nuovo singolo Ci diamo racconta la rabbia contro il tempo che non ci appartiene, contro la sveglia che ogni mattina suona sempre troppo presto. Racconta un mondo afoso e cementificato che cambia, ma non evolve. Un’identità in crisi, che si rassegna contro la voglia di ridere e sperare in un futuro migliore. La speranza è quindi nel domani, nell’agire, nell’appropriarsi del mondo. La nostalgia è una sconfitta, oggi più che mai c’è da darsi, e allora ci diamo. Ne abbiamo parlato direttamente con lui.
Che cosa volevi raccontare con Ci Diamo? La possiamo definire una canzone triste, ma che si può ballare?
Il passaggio all’età matura e tutto quello che ne consegue. È una canzone realistica, non triste, però si può ballare. Si può ballare su tutto.
Non so perché, ma ascoltandoti mi è venuta in mente C’è Crisi di Bugo. C’è in qualche modo lo stesso sentimento e invito a lasciarsi andare verso una serenità, nonostante l’ambiente ostile. È un po’ così che volevi farci sentire?
In un certo senso si. L’intento era quello di prendere coscienza di una determinata situazione, ma senza lasciarsi prevaricare.
Leggiamo nel comunicato stampa che ti si può collocare a metà strada tra Alex Turner e Alberto Fortis. Ti ci ritrovi? Sono dei tuoi riferimenti musicali? Quali sono gli altri nomi che ti hanno influenzato musicalmente?
Turner sicuramente, Alberto Fortis un po’ meno ma apprezzo il paragone. Joe Strummer, Liam Gallagher e Damon Albarn direi che sono tre miei punti di riferimento.
Come sei entrato in contatto con The Prisoner Records? A quando un feat con gli Era Serenase? E quale sarebbe il tuo feat perfetto?
Michele Bitossi di The prisoner Records ha “scovato” Ci diamo negli studi di GreenFog e mi ha contattato, per mia fortuna, e da lì è iniziata la nostra
collaborazione. Per quanto riguarda Era Serenase chissà… vedremo. Forse il mio feat perfetto sarebbe con Tom Waits, anche solo per poterlo vedere e
ringraziare di persona. Aggiungo anche gli italiani Mato e Omi.
Quali sono i prossimi step per Pagano?
Continuare a scrivere, incidere e vivere che è la cosa meno banale.