Dietro Orfeos c’è un cantautore italiano di ovvie radici americane (nell’anima e nell’arte). Il suo esordio, dal titolo, sa e rivendica “Libertà!” in un incedere di spiritualismo soul che quasi sembra di ascoltare un bellissimo disco patinato di maniera dai grandi che questo genere lo hanno reso popolare a livello mondiale. E dentro c’è del funky, del rock, dall’America di Prince fino all’Inghilterra di Jamoriquai passando per il “pop” di Lenny Kravitz e tantissimi altri che ci aiuterà a scoprire lo stesso Orfeos. Un disco per niente facile, che richiede attenzione, che promette energia e bellezza ma il costo è assai impegnativo: oltrepassiamo le righe dell’immediato, immergiamoci in una canzone che ha tanto da dire, lo fa e non perde tempo e spazio per cose futili. Insomma: “Libertà!” non è un disco per passare il tempo. In attesa del video di lancio scambiamo due chiacchiere.
Chi c’è dietro Orfeos?
Michele Spagnulo, molto piacere, sono italiano, nato e cresciuto a Milano, ma adottato a tre settimane di vita. A 4 anni ho preso in mano la chitarra e ho imparato a suonare da un maestro OLANDESE (il mio maestro delle elementari), che oltre alla tecnica della chitarra classica mi ha insegnato come prima canzone ritmica “SWEET HOME CHICAGO”. Cantavo e ballavo già a quell’età canzoni di James Brown, Michael Jackson e Prince… e tutto il resto della mia vita è una ricerca lunga e appassionante di mondi e suoni appartenenti alla cultura blues, funky, soul e afroamericana in generale che ho seguito, sviluppato e curato nei miei studi fino ad oggi diventando polistrumentista. Oggi sono proprietario di uno studio di registrazione costruito da me, insegnante di musica e cantautore. Sono molto lieto, finalmente, dopo anni di concerti in giro per l’Europa (come cantante e chitarrista in una cover band dedicata a Lenny Kravitz) di potermi avvicinare con la mia passione e le mia parole in musica a tutto il pubblico italiano con questo nuovo sound vivo ed energico, ma soprattutto sincero, universale e pieno di valori nobili.
Una famiglia dentro un vaso di vetro in uno scenario surreale e fantastico. Che metafora di Libertà stai facendo?
Grazie per la domanda e rispondo subito con un indovinello che probabilmente farò a tutti quelli che mi porranno lo stesso quesito. Ah già, premetto che tutti siete LIBERI poi di rispondere dentro di voi, con il cuore in pace. INDOVINELLO – Ci sono tre esseri umani (uomo, donna e bambino) senza ancora la pelle formata su di loro, arenati sulla spiaggia di un mondo fluorescente che evidentemente non è la terra su cui viviamo oggi. Vincolati all’interno di un’enorme palla di vetro (come quelle che si usano per i pesci), con il visibile rilievo del nostro mondo impresso sulla superficie del vetro. Ecco dunque, a parte tutto il delirio cosmico, la mia domanda è questa: secondo voi, questi esseri “NON ANCORA UMANI”, in processo di formazione, potranno mai uscire tutti insieme da li, sani e salvi verso il nuovo mondo da scoprire? Lascio a ognuno di voi la libertà di rispondere (prima e dopo l’ascolto del mio album) a questa domanda.
Perché il colore blu così prepotente?
Perché, non vi piace il blu? Eheh, per caso noi conosciamo del “blues” che non sia prepotente? Sicuramente è scelto da me perché la notte magica con il riflesso delle stelle (sparse nel blu psichedelico) porta nella mia musica elegantemente consiglio.
Un disco decisamente destinato a pochi. Ne sei consapevole?
Penso proprio il contrario, credo anzi che questo album sincero e molto personale possa essere per tutti un esempio di coraggio e un nuovo modo profondo e coinvolgente di dialogare in Italia. La gente di questo Paese sa ancora riconoscere la qualità e l’anima dentro le cose di ogni giorno…e ne sono convinto, anche nell’arte. Queste peculiarità sono ormai offerte raramente, ma non vuol dire che quando sono presenti, solo perché nate dal nulla, debbano per forza essere destinate a pochi. Io spero inoltre che la mia anima messa in musica, non sia mai vincolata e destinata a pochi, questo album non nasce per diventare un “banale prodotto commerciale”. “Libertà!” nasce e vive proprio per comunicare in ogni momento chi siamo e per invitarci a parlare tra di noi in un linguaggio universale che persiste nella nostra vita (dalla nascita del soul ad oggi con Bruno Mars ed altri italiani come Pino Daniele, Bennato, Alex Britti, ecc…) e per farlo rivivere bisogna portarlo fortemente avanti reinventandolo con coscienza, stile, coraggio ed umiltà.
Deve essere pieno di energia, emozioni vere e cuore…che personalmente dunque metto in gioco. Sicuramente senza un limite e senza vergogna…da Orfeos, con amore.
In questo mare di indie elettronico, distorto e dissonante: il tuo soul in grande stile che fetta di torta cerca di ritagliarsi? Mi auguro assieme a chi ha capito e creduto nella mia missione di avere almeno il rispetto e l’approvazione di tutte le fette e le torte della musica indie e non…per aver speso tutta la mia vita che già di per se è un dono come quella di tutti…nell’intento di aprire concretamente una nuova porta ed un nuovo sentiero davvero percorribile.
Infatti la mia prima vera intenzione è di fare arrivare a voi tutti proprio un nuovo genere. Come si dice? “la musica deve cambiare” e io penso che mai come oggi debba farlo, come anche questa nostra società…in molti dei suoi aspetti troppo caotica e inquinata da vari fattori. Libertà! Questo grido sincero nella musica, nasce dall’anima e lo suono con artisti importanti che lo condividono sempre ed esclusivamente per prendere il volo…ovunque sentirete questo grido cantare…quest’onda volerà sempre più in alto, con un fine solo…quello di farvi sentire meglio.
Abbiamo trovato un’infinità di bellezza nei testi di questo tuo primo lavoro. Perchè questa linea di scrittura? In altre parole, perché questo bisogno così massiccio di lanciare un certo tipo di messaggi?
Perché il mondo senza speranza, anima ed amore è un mondo che muore e non può rinascere…questa rinascita che invece continua dopo ogni guerra e che ci passiamo da secoli, di generazione in generazione…è possibile solo grazie alla nostra energia. Utile per comunicare con il cuore fra di noi con la nostra esperienza, in arte. Al fine unico di far risaltare tutta la bellezza dell’esistenza…tenendo il bene di ogni uomo a cuore, rispettando e imparando dagli errori del passato…senza ripeterli…lo spirito è il fuoco interiore che abbiamo noi tutti.
Possiamo sicuramente pensare che sia passato di moda valorizzarlo, ma io continuerò a sperare che non sia una necessità dell’uomo in via di estinzione…o demodé…lo spirito di ogni uomo deve essere sempre libero e condiviso positivamente, come un valore aggiunto e va sempre rilanciato da qualcuno. Specialmente io credo che l’arte e la cultura in generale siano nate e tramandate da noi tutti in ogni mestiere solo per questo motivo: ognuno esiste e si mette a disposizione per rendere libero e nobile lo spirito del prossimo, in armoniosa, rispettosa e razionale convivenza.
Angelo Rattenni