Nel XXI secolo c’è poco da inventare nella musica, qualcosa che è vecchio come il mondo. Quello che veramente può fare un’artista oggi è sperimentare il più possibile; o almeno, chi desidera emergere, dovrebbe, prima di produrre musica, ascoltarne il più possibile, fino a trovare la lingua con cui preferisce esprimersi. Come un chimico insomma, dovrebbe mischiare liquidi in provette senza farseli esplodere in mano. Spesso gli ingredienti di un buon lavoro stanno nel possedere un sostanzioso bagaglio musicale e nell’avere il coraggio di sperimentare.
Si prenda un complesso come gli Opa Cupa: musica balcanica, jazz e sonorità tipiche del Sud Italia. Una gran confusione? Letteralmente ce ne passa di acqua tra il Salento e i Balcani, ma ancora più acqua ce ne passa tra questi due e il Jazz. Insomma, paesi estremamente diversi, ma addirittura continenti diversi; nessuno ha niente a che fare con l’altro. Nonostante tutto questo il risultato è eccezionale. Baluardo è un lavoro estremamente all’avanguardia, ma soprattutto elegante. Ogni singolo elemento è perfettamente inserito all’interno dei diciassette brani che compongono l’album e i tre generi sembrano nati per stare insieme. Non ci sono canzoni più “jazz” o canzoni più “balcaniche”; il sound degli Opa Cupa è raffinato e seducente, capace anche di essere bizzarro e carnevalesco, il tutto senza mai fare un sbavatura stilistica.
Non si sta parlando comunque di “principianti”, è bene tenerlo a mente! Opa Cupa è un progetto che da vent’anni gira per Europa e Stati Uniti, lavora a colonne sonore di film, musica per spot pubblicitari di grandi marchi e anche per videogiochi. Alla guida di questo brillante esempio di contaminazione musicale c’è il Maestro Cesare Dell’Anna, che con la sua tromba lascia un segno indelebile in ogni canzone, ed anche prove di virtuosismo che non passano certo in secondo piano.
Ma non vi è solo tecnica dietro alla band. La 11/8 Records, l’etichetta che ha prodotto Baluardo, si propone anche un impegno etico e politico. Cesare Dell’Anna e gli Opa Cupa hanno la partecipazione di musicisti immigrati di tutte le etnie. Inoltre parte degli incassi di questo lavoro saranno devoluti ad Emergency.
Baluardo è un lavoro sublime, con un sapore di novità ma con un retrogusto di retrò aggiunto. Una qualità che raramente capita di sentire ultimamente ma che si spera di continuare a trovare sempre più spesso nei nuovi artisti emergenti.
Davide Cuccurugnani