Venerdì 11 novembre è uscito “TRAMONTO“, il nuovo singolo di Nove. La cantautrice genovese ma adottata dalla scena milanese torna con un brano personale ed intimo che inizia dalla fine, la fine di una vita fatta di abbracci, risate, litigate, baci; di quotidianità. È un tramonto che vuole custodire negli occhi e nel cuore per non perdere il profumo del ricordo. Immergetevi nuovamente nel suo pop; questa volta con un sound malinconico ed “elegante” impreziosito dal violoncello di Giulia Monti (produzione di Davide Foti ed Edoardo Bruni).
Come sempre, volevamo approfondire, ed ecco com’è andata.
Vediamo che ci sono ancora una volta dei nomi diversi alla produzione. Stai ancora cercando il tuo sound oppure fai una scelta diversa ogni volta in base a cosa vuoi comunicare?
Mi piace molto sperimentare, ogni brano ha la sua natura e quindi, di conseguenza, ha bisogno di un vestito diverso.
“Tramonto” è un brano estremamente personale e intimo quindi mi sono affidata a due produttori che sono anche due miei amici; abbiamo lavorato gomito a gomito su ogni singolo passaggio. Avevo bisogno di sentirmi “a casa” e di essere presente sempre.
E questa volta, con il brano “Tramonto”, cosa volevi comunicare? E se un domani dovessi esporti troppo in un brano?
Non penso esista mai un “troppo” quando si scrive. Chi fa questo mestiere sa che si mette a nudo ogni volta e personalmente non ho mai paura di farlo. Nove è Roberta, Roberta è Nove quindi quello che vivo come essere umano lo porto sempre “nella mia arte”.
“Tramonto” è una lettera scritta a cuore aperto; è la lettera che avrei voluto leggere al mio papà ma che non ho avuto il tempo per farlo.
Che tipo di approccio hai con i tuoi allievi? Sanno che hai anche un tuo progetto musicale? E che cosa dicono?
Con i miei allievi ho un rapporto speciale fatto di stima e tanto affetto. Sanno benissimo che ho un progetto musicale e ci tengo ad avere un loro feedback. Con alcuni, spinti dalla curiosità di sapere “cosa c’è dietro”, capita anche di analizzare qualche brano.
Ci racconti la storia dietro la copertina?
La foto l’ho scattata personalmente nella mia cameretta di Genova, dove sono nata e cresciuta.
La bambola dentro la cesta è la mia bambola del cuore. Me l’ha regalata papà quando avevo circa 5 anni; stava affrontando un momento difficile di salute ma una volta tornato a casa si è presentato con questo pacco più grande di me e dentro c’era proprio lei, la mia Mollettina, la bambola che desideravo tanto.
E adesso?
E adesso mi sento sicuramente più “leggera” e “nuda” dopo l’uscita di “Tramonto” ma guardo sempre avanti. Vivo, sperimento, scrivo e spero presto di tornare live.