Esordio in grande stile quello dei giovanissimi NewTella che tradiscono la loro ingenua energia con un esordio che puzza ancora di latte e che spesso tradisce una linea adolescenziale, da college americano…eh si perché è l’America il vero protagonista di questo “Spoon” pubblicato dalla BMA Music di Genova. Il trio è ligure…ma un vertice del triangolo equilatero, la voce, è di Boston. Detto questo, a loro modo e con il loro carattere, è di scena il grande rock d’America (e non) degli anni ’70, ’80 e ’90. Dopo aver macinato dischi e dischi del genere, i NewTella scrivono i loro inediti recuperando da quel periodo i colori, qualche suono e la grinta che sa di ruggine. Un bell’esordio, un disco che in qualche modo, ai più vecchietti, regala forse qualche nostalgia di troppo…che si dia inizio alla caccia di citazioni lungo tutte le tracce di questo lavoro!
Tantissime le citazioni di questo disco. Una in particolare?
The Beatles fra ’64 e’66. In questo album ci sono molte influenze che arrivano da tanti artisti che ascoltiamo e apprezziamo. Ti abbiamo detto i Beatles in quel periodo anche per il l’approccio che hanno avuto nei confronti dell’idea di disco: varietà di musiche, di stili e di generi.
Non avete l’impressione che forse siete “nati” nel secolo sbagliato?
No, abbiamo l’impressione che questo secolo stia prendendo la piega sbagliata.
Il mondo digitali quanto vi ha aiutato? Non parliamo solo della produzione ma più in generale tutto della musica…
Il mondo digitale è un grande mezzo di condivisione globale che ci ha permesso di conoscere molti artisti e ascoltare molta musica difficilmente fruibile prima dell’era internet. Questa medaglia però ha due faccie: da un lato si può arrivare alla musica di artisti meno conosciuti (e non per questo meno talentuosi), dall’altra qualunque persona può fare musica e buttarla sul web saturando la domanda musicale e rendendo quindi difficile a molti artisti farsi notare o emergere. E non è assolutamente democratico il web: you pay, you win.
Scrivere in Italiano? Ci avete provato? Ci avete pensato? A parte la traduzione del singolo di lancio.
Nel disco è presente un brano composto,da noi sia in una versione inglese che in una italiana. Anche se l’esperimento ci ha divertito e soddisfatto, sentiamo che l’inglese è la lingua più adatta a quello che vogliamo dire ed esprimere. L’Italiano è ricco, ma l’Inglese ha una ricchezza che l’Italiano non ha: è una lingua più diretta, sia per suono che per significato.
E poi perché aver fatto una traduzione proprio di quel brano?
La traduzione del brano è servita per eliminare ogni dubbio riguardo al temo trattato dal brano. Se all’apparenza può sembrare un ritornello vuoto o privo di senso, invece si affrontano temi come la mancanza di valori e figure di buon esempio nei nostri giorni.
Prossimo futuro: ambizioni e obiettivi?
I nostri obiettivi sono suonare più possibili in giro in Italia e fuori, tornare a Londra e far conoscre la nostra musica a più gente possibile.
Angelo Rattenni