– di Naomi Roccamo –
“Benevolent” arriverà a marzo, questo è certo, a due anni dall’uscita di “Presto” e dal dolceamaro che ci ha lasciato in bocca.
Luca Galizia, forse la versione meno particolare di Generic Animal, nonchè ex chitarrista dei Leute, ci richiama a rapporto con il nuovo “Piccolo” EP, assaggio rilasciato il 21 gennaio 2022 per La Tempesta Dischi in attesa del nuovo album.
Anche questa volta possiamo sentirci tutti un po’ più umani del solito, perchè i suoi testi ce lo concedono.
Le porte per accedere alla via principale di “Piccolo” sono quattro, sulla prima in cui ci imbattiamo c’è scritto sopra “Bastone”, il nome del primo singolo estratto
Non dimenticare
Non fare il mio nome
Ho forse ragione?
Ci vuole un bastone
Non dico mai niente, tengo tutto per me
Io non dico mai niente, tengo tutto per…
Sulla seconda ritorna proprio quell’aggettivo, che, lo sappiamo, non è mai così letterale come sembra;
E infatti “Piccolo” è l’immaginario di un bambino adulto, di chi è cresciuto ma vorrebbe ritornare indietro, fra i disegni colorati e le facce scarabocchiate in stop motion, ben visibili nel videoclip diretto da Mariavittoria Campodonico.
Lui stesso ha rivelato: «È la prima canzone scritta dopo aver finito Presto che mi ha fatto capire che stavo ripartendo da capo, con un nuovo percorso. Avevo appena ricominciato ad andare dalla psicologa ma sistematicamente a rovinarmi la giornata. Ti svegli, vai a terapia alle 9 del mattino e non ne esci fuori fino al giorno dopo. Mentalmente intendo. Ovviamente estendi la colpa a tutte le persone che ti stanno intorno, per sparpagliare le tue paure, le tue responsabilità. Ma dovresti stare calmo, capire che è giusto aspettare e soffrire un po’ per stare meglio».
Ci sono giorni in cui la distanza fra chi siamo diventati e chi eravamo si fa sempre più sottile, probabilmente questo succede quando le emozioni diventano troppo complicate e l’unico modo per semplificarle è schivarle un po’, viverle come fossimo bambini.
Ci sono giorni in cui non riusciamo a ricordarci «quanto è importante stare calmi, stare al centro».
Generic Animal è bravissimo ad arrendersi alle sensazioni e a perdonarsi errori e pigrizie di ogni giorno e di conseguenza anche noi lo siamo.
«Ho provato a stare meglio ma è stato solo un fiasco», dice in “Lifevest”.
Siamo bravi a perderci in questo mare di insicurezze umane e microgioie istantanee, dove l’ambizione forse fallisce e a vincere è la quiete più abitudinaria. E non sarà il massimo del successo, ma ci fa sentire caldi, a casa.
La casa è una voce, un synth, due chitarre, un basso e una batteria, che si ripetono e combinano sapientemente senza smettere di illuminarci e questo accade già dai tempi di “Tsunami”.
Piccole sono apparentemente le cose da dire nascoste fra la timidezza di questo artista che accarezza tanto impercettibilmente quanto sfacciatamente le storie che sono la vita.
Ho paura di morire
Solo quando son felice
Quando mi sento al massimo
Nelle giornate più limpide
Ho paura del mare
Dopo le boe rosse
Dove da bambino non puoi andare
Ma sei fortissimo se lo sai fare