– di Giuseppe L’Erario –
Dopo quindici anni dalla pubblicazione del disco omonimo, esce il quarto album in studio dei Guernica “N.O.I”. acronimo di “Nessun Ordine Imposto” in versione doppia: “Foglie” registrato totalmente in elettrico e “Nuvole” in acustico, sono parte di una sintesi compositiva bivalente ricca di tematiche legate al dramma esistenziale e all’eterno svilirsi dei valori e dei rapporti umani.
Su una base ritmico-melodica tra il prog rock e il grunge in unplugged coadiuvata da armoniosi giochi di voci, la band guidata da Tony D’Alessio, nuovo vocalist del Banco del Mutuo Soccorso propone una doppia esperienza uditiva che non è nuova ai fan della band avellinese, dato che i primi due album dei Guernica “Senza censura” e “Senza sudore” furono incisi rispettivamente in elettrico e in acustico adottando la stessa soluzione voluta per “N.O.I.”.
La prima parte “Foglie”, più aggressiva e ritmicamente più accattivante, è ben strutturata non solo per l’acuto utilizzo della strumentazione, ma perché ricca di contenuti rabbiosi e densi di determinatezza personale avvalorati da dosi di poliritmia e armonia che mettono in risalto la notevole capacità compositiva di tutti i componenti dalla band; la presenza di brani strumentali fa da sparti acque alla accurata dissertazione testuale sul senso politico, sentimentale e sociale di quest’album.
Con la versione in elettrico del nuovo disco, i Guernica alzano una sorta di barriera musicale per difendersi dagli ostacoli imminenti della vita, destreggiandosi con cognizione di causa. “Foglie” si chiude in bellezza con brani come “No Control” e “Why?” di marcatura alternative metal a cui si è riservato uno spazio anche per qualche estremizzazione vocale in scream, ultimo sfogo che prelude alla quiete di “Nuvole”, seconda parte di “N.O.I.” più intima e riflessiva dove si affronta la vita con un piglio più filosofico e attento a ciò che la realtà presenta all’uomo. Ritmicamente altalenante, segno indelebile del dissesto emotivo e della continua ricerca di una stabilità sempre più difficile da ghermire, le incisioni in acustico sono caratterizzate da un percorso particolarmente delicato e reminiscente, fatto di accortezze sonore profonde a cui si aggiungono timbri particolari come la fisarmonica di Dario De Nicola e il violoncello di Enzo di Somma che in passato ha già collaborato con la band avellinese. “Nuvole”, quasi in contrapposizione con la prima parte “terrena” del progetto, permette ai Guernica di raggiungere l’apice della propria espressione poetica, e lo fa attraverso espedienti melodici eleganti e spesso inerenti al tema inteso del riscatto esistenziale cosciente, in denuncia del disappunto esposto precedentemente in “Foglie”.
Questo doppio album è un continuo vagabondare nella dimensione più intrinseca dei nostri ricordi, dove emergono dubbi e domande insistenti sull’esistenza, argomenti trattati anche con una certa leggerezza melodica e una creatività singolare, che realizza una connessione stretta tra individualità e sensibilità. “N.O.I.” è un eccellente segno di estrosità in entrambi gli stili di arrangiamento che permette di mostrare la doppia anima compositiva dei Guernica, una più graffiante e l’altra più lirica, ma sempre sostenuta da un’immediatezza sublime e mai in contrasto; come lo Yin e lo Yang le due polarità compositive non implicano affatto la divisione, piuttosto un senso di appartenenza reciproco guidato da un unico comune denominatore introspettivo con a capo l’autenticità dei sentimenti.
La band, inoltre, data la singolare emergenza sanitaria che stiamo vivendo in questi dà anche un suggerimento terapeutico e filantropico ai suoi ascoltatori: scaricando (gratuitamente) questo doppio album si può lasciare una donazione volontaria all’Associazione “BabbaAlRum”, che con il ricavato acquisterà dispositivi per l’Ospedale Moscati di Avellino. La loro “medicina” è un ottimo rimedio contro il male sociale e fa da monito per iniziative che dimostrano, attraverso l’universalità della musica, un significativo senso di umanità.