Già immagino le vostre espressioni quando scoprirete che stavolta parliamo di un compositore.
E’ pur vero che noi di ExitWell andiamo alla ricerca di nuove sonorità. Quale occasione migliore per raccontarvi un’opera che (forse) non si può descrivere? Ci interessa così tanto etichettare qualsiasi cosa? Neanche fossimo Sheldon Cooper nella fortunata serie “The Big Bang Theory” (andate subito a vederla!).
Mi sono chiesto quindi come riesce un autore, compositore, pianista del calibro di Arturo Annecchino a uscire con un’opera per il grande pubblico intitolata “Missalaika”, diffusa sulle piattaforme digitali e, per di più, presentata insieme alla Sinphònia Band al Monk di Roma il 19 ottobre scorso, un locale che notoriamente suona altro.
In una lunga e piacevole chiacchierata con il Maestro – autore fra l’altro di opere radiofoniche, ideatore di performance teatrali, che ha prestato la sua arte anche al cinema d’autore collaborando agli ultimi film di Sergio Castellitto, ottenendo una nomination come “migliore canzone” (Twice born) ai David di Donatello per il film “Venuto al Mondo” – ho potuto comprendere quanto la musica possa essere infinita, indefinita e indefinibile.
State sereni, non è l’ora di filosofia del Prof. Gentile. Ma se prendo in considerazione le parole di Annecchino “Noi siamo difronte a un mistero, che è la musica. E difronte a un mistero, cerchiamo di capire, comprendere, etichettare..ci trova pazzescamente impreparati.”, capite bene che sono costretto a ragionarci su.
Un mistero che in teoria dovrebbe aumentare la curiosità di chi ascolta, perché “se non c’è chi ascolta, non c’è chi suona”, una curiosità però appiattita dalla standardizzazione e dalla mancanza di vera condivisione. Malgrado lo “sharing” digitale, “scendere in piazza e suonare in mezzo alla strada, è dare colori e suoni all’arte (musicale)”, se pensiamo al termine “conservare, come conservatorio, sembra quasi un voler custodire senza aprirsi”, ma la vera conservazione passa anche dalla condivisione, dal sapere tramandare tecniche, passioni, insegnamenti.
Con “Missalaika”, leggendo varie recensioni, si percepisce una seria difficoltà nel definire la musica proposta dal Maestro e dalla Sinphònia Band: quasi rock, con un pizzico di ambient e una spruzzata di classica.
Per quanto mi riguarda preferisco stimolare la vostra curiosità ed invitarvi ad ascoltarla.
E’ difficile trovare questi suoni in una playlist radiofonica. Come la cataloghereste?
La forza delle emozioni che si percepiscono credo sia proprio in questo, nella ricerca di trovare la giusta chiave d’interpretazione e aprirsi agli altri, condividendo l’infinito mondo della musica, dell’arte, forma pura di democrazia. Un concetto che trova d’accordo il Maestro Arturo Annecchino, uno dei massimi esponenti della libera musica per liberi ascoltatori.
Vincenzo Gentile