Ormai da anni, i Misfatto sono in mutevole divenire. Trasformazioni di line up, di energie, di visioni, di colori. Trasformazioni di idee che diventano pop, poi rock, poi italiane… oggi sono americane, al suon di un metallico trip allucinogeno fatto di “droghe” e di “sacrifici umani” in una Lisbona che tanto immaginaria non è, partendo da una “chiesa senza tetto” (citando il libro di Finotti da cui tutti prende vita) e seguendo la vita di Rosencrutz fino alla morte. Elementi, visioni, immagini e metafore per descrivere in breve il nuovo lavoro dei Misfatto che pubblicano “Rosencrutz is dead” che vede finalmente e stabilmente la voce di Melody Castellari e un ambient rock molto poco popolare che, a distanza di anni e di sperimentazioni, più si veste addosso al loro modo di scrivere musica.
Chi è Rosencrutz? Come si incontra con i Misfatto?
Rosencrutz è una leggenda della storia. Un personaggio che avrebbe preso l’eredità dell’ultimo dei templari, Jacques de Molay arso al rogo a Parigi, dopo anni di torture, nel 1314. Da questa storia si espande un libro e due dischi. Il ritornello nella canzone ROSENCRUTZ dice “Fight fuego cum fuego” in lingue diverse, e l’allusione al rogo non è affatto casuale. Il concetto di massoneria che ha invaso poi l’Europa dal 1600 in poi è l’evoluzione della casta dei Templari e dai Francs Massons, i muratori francesi, costruttori di Cattedrali per secoli in Europa. I templari, monaci combattenti nati per la prima crociata (1099), furono la casta più ricca e rispettata per 200 anni in Europa e poi decimata dal Re di Francia e dal papato, che in quel periodo risedeva ad Avignone. Rock, storia e intrighi…
E tornando all’origine di questa trilogia, citando quindi il libro da cui parte tutto: perchè Lisbona, perché una chiesa senza tetto… perché questo scenario insomma?
Nasce tutto da un viaggio nel 2008, neanche farlo apposta tra Milano-Lisbona-Parigi. La folgorazione che ho avuto dopo la visita della chiesa senza tetto, appunto la chiesa do Carmo a Lisbona, la definisco come mistico-esoterica.
Trip Rock e scena indie italiana. Come si incontrano e si scontrano questi due scenari?
Penso che sia tutto intersecabile. I testi dei Misfatto non sono mai troppo espliciti politicamente, ma il fondamento pacifista e psichedelico rientra in quello che possiamo definire scena indipendente italiana. Anche perché nel 2014 ho fondato con altri collaboratori l’etichetta discografica ed editoriale ORZOROCK MUSIC.
Il vostro design sonoro cerca di tornare nei quartieri di una periferia di notte oppure a suo modo vuole anche intaccare i normali circuiti discografici?
La musica notturna mi ha sempre affascinato. La canzone “Prima che ritorni il sole” in prima uscita negli anni 90 e ri-arrangiata nel 2011 su undici eroi morti ne è l’esempio. Il videoclip di THROUGH THE SILENCE è stato girato tutto in una notte, guardarlo per credere.
Si, credo nella notte.
La vera anima di questo trip rock è solo Gabriele Finotti oppure è frutto di un cocktail di più contaminazioni?
Il sottoscritto è sicuramente il leader di una band che lo vede ancora a suonare e comporre come un ragazzino. È comunque però il suono di una band che spicca, e la coesione si sente.
Dopo la morte di Rosencrutz?
Un po’ di riposo per preparare nuove avventure…
Angelo Rattenni