– di Giacomo Daneluzzo
Foto in alto di Enrico Luoni –
Andrea Bruno, in arte Memento, è un giovanissimo cantautore, classe 2002. Cresciuto ascoltando i Led Zeppelin e i Pink Floyd, a undici anni inizia a studiare chitarra. A dicembre 2020 esordisce con Asian Fake, pubblicando l’EP “MEMENTO NON HA PAURA DEL BUIO”, contenente il singolo “NON LO SAI”, realizzato in collaborazione con Rodrigo D’Erasmo; a luglio 2021 esce “Oceano / Vipera”, una doppia release contenente due singoli, prodotti rispettivamente da Mr. Monkey e Amanda Lean & not for climbing. Di recente ha pubblicato il suo primo disco ufficiale, intitolato “ACQUADOLCE” e uscito per Asian Fake con distribuzione Sony Music Entertainment Italy, cui è seguito l’Acquadolce Love Trip Tour (Radar Concerti). Il 22 luglio si esibirà al LET’S Festival di Castelfranco di Sotto (PI) e il 26 luglio al Summer Nite Love Festival di Mogliano Veneto (TV).
In occasione dell’uscita del suo album d’esordio gli ho fatto qualche domanda. Ecco che cosa mi ha raccontato.
Come ti senti rispetto all’uscita di quest’album?
Emozionato. È un piacere e un sollievo, perché è da tantissimo tempo che stavamo preparando questo momento.
Anche se sei cresciuto ascoltando “musica vecchia” quello che fai è molto inserito nella contemporaneità, nel panorama attuale. Come sei stato influenzato dai tuoi ascolti?
Il miglior complimento che si possa fare a un artista, secondo me, non è: «Sei il futuro», ma: «Sei il presente». Questa “musica vecchia”, come l’hai definita, è una gran figata; ed è così bella perché è e rimane sempre presente. È immortale. Ciò che mi ha influenzato di questo tipo di musica è il fatto di percepirla come qualcosa di presente, nel momento attuale che sto vivendo.
Come definiresti la tua musica?
È una domanda a cui non so mai rispondere. Dal punto di vista dei generi non ne ho proprio idea, ma se vogliamo dare degli attributi alla mia musica io direi qualcosa come “musica romantico-elettronica”.
Nonostante abbia esordito da (relativamente) poco tempo hai già collaborato con diversi artisti: com’è stato?
Sono molto propenso a collaborare con gli altri. La cosa più bella che mi dona la musica è l’incontro e lo scambio con altre persone; se mi viene proposto qualcosa mi ci butto, perché è sempre bello ricevere qualcosa, anche se non dovesse rientrare nelle tue corde.
Che cosa unisce i brani di “ACQUADOLCE”?
“ACQUADOLCE” è un luogo che non esiste, in realtà. Come l’isola che non c’è. È il luogo ideale in cui è racchiuso tutto ciò che si sente nel disco: tutte le sensazioni, tutte le emozioni, tutti i pensieri, tutte le immagini. Dico sempre che è un disco sensista: raccolgo molti stimoli dai sensi, soprattutto dall’olfatto. Amo l’olfatto, è uno dei miei sensi preferiti.
Molto particolare questa cosa che mi stai dicendo; come mai proprio l’olfatto?
Secondo me è il senso più evocativo di tutti. Con la vista, per esempio, vedi “e basta”, mentre con l’olfatto senti, ma non solo. È un senso multiplo.
Il nome “Memento” è stato scelto un po’ per caso, ma poi ti sei reso conto che è in linea col tuo essere una persona smemorata. Hai trovato delle soluzioni per questo problema della memoria?
In realtà sono molto ligio, quando si tratta degli altri: se prendo un impegno con qualcuno generalmente rispetto i tempi. Molto spesso arrivo in ritardo con me stesso. Sono anche molto pigro, quindi tendo a rimandare le cose. Sono un procrastinatore nato. Non ho trovato soluzioni, per il momento me lo tengo.
E secondo te che cosa dice di te il fatto che sei smemorato?
Non ci ho mai pensato! Di sicuro la vita che faccio non aiuta. Vado ancora a scuola, ogni mattina mi sveglio alle sei e dormo pochissimo. Faccio il liceo delle scienze umane a Monza, vicino a dove abito.
Giusto, ho letto che sei della Brianza.
Sono monzese, non brianzolo. In realtà a me non frega un cazzo di queste cose, ma gli altri lo fanno sempre presente quando qualcuno scrive “brianzolo”. Non sono brianzolo, sono di Brugherio, verso Monza.
Sei molto giovane e hai all’attivo un EP, vari singoli e quest’album con Asian Fake e Sony. Come ti stai trovando in quest’ambito professionale? Com’è cambiata la tua vita?
Benissimo. È la prima volta che lavoro con altre persone e ho notato che sto provando un senso immenso di gratitudine, perché avere delle persone che si mettono e ci mettono fatica, sudore, impegno e piacere è una cosa davvero bellissima. Ora sono all’ultimo anno di liceo: dopo voglio dedicarmi a tempo pieno alla musica.