Da tempo si parla di Mārcy, al secolo Francesca Cucca. Questo suono che sposa la nuova scena rap – hiphop dai suoni digitali, quel gusto metropolitano apolide. Da tempo si sposa con l’incontro di Nemesis Project in una simbiosi quasi letteraria oltre che di estetica. “Berlin State of Mind” cerca di depotenziare il concetto di mito attorno ad una città, Berlino, che qui ritrova una dimensione di normalissima quotidianità.
Posso chiederti che rapporto hai con la politica? In senso alto del termine se vuoi…
Con la politica un rapporto di amore e odio da tanto tempo, cerco sempre di informarmi il più possibile, capire il più possibile cosa succede davvero intorno. Penso la politica sia ciò che può da un lato salvarci se realmente reagiamo per ciò che vogliamo per noi e il nostro futuro, da un altro punto di vista può essere come in tanti casi motivo di distruzione, sociale, culturale. Non mi trovo con la politica momentanea, non mi trovo con il governo che dovrebbe rappresentarci.
In qualche modo denunci una situazione berlinese… come a dire che tutto il mondo è paese?
Beh tutto il mondo è paese e lo impari davvero dopo l’esperienza all’estero, nel brano denuncio una situazione di disagio berlinese vissuta in prima persona. Realtà lontana dalle aspettative nostrane sotto tanti punti di vista.
Con Nemesis ormai è coppia fissa?
Con Nemesis e coppia fissa da ormai quasi cinque anni, nella vita così come nella musica.
Il suono è severo: una città, il metallo, il dub cavernoso e le distorsioni. Ha questo suono la denuncia per te?
Si, forse dovrebbe suonare ancora più hard, la denuncia non va sottovalutata e un inno per il popolo, il suono deve essere tagliente così come il senso di denuncia.
L’elettronica nel futuro che peso avrà secondo te?
Bella domanda, noto un mutamento anche nell’elettronica, torna sempre di più l’hardcore, il 90ties, ed è sempre più vicina a tanti tipi di realtà e generazioni, quindi penso e spero che nel tempo questo mondo possa arrivare sempre di più.