In Italia spesso si storce il naso o si reagisce con indifferenza. Ma in Svizzera è una colonna portante della canzone d’autore. Premio Unesco 2017, Premio della Musica nel 2019. Quasi 60 anni di carriera e ben oltre 40 pubblicazioni. Oggi compie 75 anni e Marco Zappa si regala forse quello che per lui è il primo vero grande “Best of” di canzoni.
Pubblicato dalla RadiciMusic di Arezzo, “Anele” si snoda tra inediti, rivisitazioni e momenti di pura poesia, offrendo un panorama completo delle influenze e delle passioni che hanno plasmato il suo percorso artistico, non ultima l’occasione di interagire con il suono rigorosamente live annidato dentro alcune delle formazioni che da anni fanno da corona al suono e alla parola del cantautore svizzero. “Anele” è un viaggio lunghissimo di ben 32 tracce coccolate dentro 2 CD.
Il primo disco è interamente in italiano e si apre con il vero manifesto del tutto, la title track, in cui si sorvola quasi ogni sfumatura di questo disco, dal pop d’autore anni ’60 come accade quando il brano sfoggia ostinati nello special, al folk acustico con cui sia il brano che tutta l’opera ci da il benvenuto. Non staremo qui a scorrere tutta la tracklist mi fermo però su “ComeL’acqua” (ah si, Zappa scrive tutte le parole attaccate e senza spazi), forse uno dei brani che più mi hanno colpito in questa fase del disco. Profumi jazzati, sapori balcanici nelle scale a contorno e poi, nelle sospensioni, l’armonica a bocca la fa da padrone per regalarci quel sapore cantautorale che molto ricorda un certo Pino Daniele o un certo Cammariere anni ’90.
Il secondo disco è completamente in dialetto ticinese, forse qui più che altrove il leitmotiv di questo concept si rende manifesto: il blues come umanità che vive dentro quei luoghi di storia e di lingue antiche. In questa parte del disco è fortissima l’ombra del più conosciuto Davide Van De Sfroos anche se qui di storia e di successi oltre i riflettori italiani, ce ne sono molti di più come detto. Si prenda “MemoriaBlues” e si lasci decantare le aperture vocali di Zappa come una benedizione al bel canto e al canto sentito per davvero. Si prenda la favolistica fantasia chiusa dentro “AlBagatt” che spolvera colori alla Branduardi mantecando il tutto dai sapori un poco esotici. Il suono si fa popolare ed etnico dentro “UlGhèll”, che a modo suo ricama attorno alle nostre abitudini di Faber oppure confonde le carte con “RaNisciora” dove si parte da Cuba e dalle coralità dei Buena Vista Social Club per ritrovarsi dentro uno shuffle tutto italiano, fumoso, jazzato, alla Conte.
“Anele” è così, non promette linearità curativa per le abitudini ma sicuramente promette evoluzione. Ecco l’ennesima dimostrazione di quanta musica arriva da un altrove che non è perfettamente connesso al nostro piccolo orticello. Noi non possiamo che lasciarvi con la curiosità di spulciare i canali digitali o di acquistarlo che la RadiciMusic di Aldo Coppola Neri sa sempre come rendere unici gli oggetti fisici.