Eccolo “Frammenti” il nuovo EP di Marco Elba. La sua giovane età si tradisce dentro frammenti di soluzioni ingenue ma il tutto funziona sfoggiando con meno cliché del soltio un bel pop tinto di trap, di rap e di timidissime sfumature “neo-melodiche”. L’elettronica impera e penso che dentro un brano come “Rub’ al-Khali” si trovi il vero centro, una ricetta su cui forse scommetterei.
Dai frammenti al tutto. Secondo te è una strategia di vita che funziona?
Tendenzialmente credo di sì. Concentrarsi prima sul particolare permette di curare ogni singolo dettaglio e fare tutto meglio. Poi ovviamente ci sono situazioni e situazioni, quindi l’approccio può variare, ma di base penso sia la strategia vincente. Passo dopo passo.
Oppure questi frammenti sono quelli che stai raccogliendo ora?
No, i frammenti sono le varie sfaccettature che compongono la mia musica e la mia persona, di conseguenza questo EP ne è il riflesso. Spazio dai brani più urban e introspettivi a quelli più ballabili e spensierati: entrambi i mood sono declinazioni della mia musica. C’è il momento per emozionarsi ma anche quello per divertirsi.
La copertina sembra distopica… dalla tempesta esce sempre la luce ad un certo punto?
Si, ne sono convinto. L’importante è crederci fino in fondo, non arrendersi mai e lottare per superare ogni ostacolo. Se la luce non c’è, bisogna accenderla.
Il pop si tinge di suoni urbani… che rapporto hai con l’elettronica del futuro?
Mi piace moltissimo. Essendo anche il producer dei miei brani mi diverto moltissimo a sperimentare e giocare con i suoni, da quelli più classici a quelli più recenti o strani. L’elettronica è una parte fondamentale del tessuto sonoro che cucio addosso alle mie canzoni, e la tecnologia offre strade pressoché illimitate ormai. Non mi stanco mai di mettermi in gioco e provarne di nuove!
Un video ufficiale?
Assolutamente si! Ci sto lavorando. Ho tantissima carne sul fuoco e non è facile gestire tutto, ma il videoclip uscirà presto.