Dal Quartiere Trieste di Roma cantano il sogno di una terra promessa che i nostri chiamano Ypsos. Esordio assoluto per i Malpensa (nome non a caso vista la grande voglia di evasione) con questo singolo pubblicato dalla INTERBEAT Records dal titolo appunto “Ypsos” in cui il bel pop italiano si mescola alle linee guida di quello internazionale, con forti richiami ai sapori dei college americani, a quelle trame estive all’American Pie ma senza perdersi in facili soluzioni anche fin troppo edulcorate. I Malpensa sfornano una prima prova ben riuscita, ingenua dove deve esserlo per ogni esordio che si rispetti ma ricca di spunti interessanti per suscitare la curiosità e l’attesa per il prossimo passo… magari un disco ufficiale di inediti.
Un singolo, un inizio, che conduce dove secondo voi? Dove avete puntato la rotta?
È stato un singolo d’avvio! Ne faremo uscire altri nei mesi successivi, cercando di imporci con la nostra idea di musica. Vorremmo arrivare ad un pubblico che possa apprezzare quello che abbiamo da proporre, fare concerti, tour (il primo è in partenza il 4 marzo), scrivere ancora e ancora fino a raggiungere una consapevolezza tale da poter sentirci liberi di esprimerci abbandonando qualsiasi pre-concetto, come solo i più grandi sono riusciti a fare.
Resistenza o resilienza? Cambiare vita è il vostro sogno?
Resistere. Per sognare. Per fare del nostro sogno la nostra vita. Vogliamo vivere di questo, anche a costo di lasciare tutto almeno per un po’.
Le nuove forme di linguaggio di oggi sembrano non aver troppo attecchito la vostra ispirazione. Come mai?
Cerchiamo di proporre qualcosa di diverso. Non vogliamo prenderne le distanze in maniera presuntuosa, semplicemente cerchiamo di essere e rimanere noi stessi. Ci esprimiamo a modo nostro perché viviamo il nostro micro-cosmo stando spesso insieme.
Noi siamo quello che scriviamo, se si ascolta una nostra canzone o si parla con noi per strada è più o meno la stessa cosa. Cerchiamo, in sostanza, di scrivere in maniera quanto più possibile naturale e spontanea. Dal punto di vista musicale abbiamo cercato di portare qualcosa di “inglese” all’interno del nostro sound, improntato alla ricerca e alla sperimentazione sonora. A partire dai suoni di chitarra, che spesso sembrano dei synths per come suonano, e invece…
Elettronica. Questa non manca mai però… che rapporto avete con l’elettronica?
La matrice elettronica è presente in quasi tutti i pezzi che proponiamo. Questa assume un ruolo decisivo nella caratterizzazione del nostro sound. Ci permette davvero di andare oltre i nostri limiti e di pensare ai suoni “vedendoli” negli oggetti. È un discorso interessante, che meriterebbe un suo approfondimento. Magari più avanti ci faremo risentire per argomentarlo meglio! Comunque musica ambient, dance, techno fanno parte, tra gli altri, dei nostri ascolti quotidiani. Però ci appassiona anche chi riesce a fondere in un legame indissolubile l’elettronica con il sound indie-rock tradizionale, come proviamo, nel nostro piccolo, noi a fare.
Se dobbiamo citare due gruppi, uno completamente electro, l’altro electro/indie-rock menzioniamo i Kiasmos e i Glass Animals.
E una volta rinchiusi a Montecristo, resterete o scapperete? Sempre per fare della metafora…
Scapperemo, come è successo, per tornare a fare musica!